“Il secondo lavoro di Babbo Natale”
di Michele D’Ignazio
illustrazioni di Sergio Olivotti
Rizzoli, 2019
(8 – 9 anni)
C’è crisi e Babbo Natale deve cercarsi un secondo lavoro.
Intendiamoci, lui è bravissimo in quello che fa, ma i tempi sono cambiati.
Le Poste Internazionali sono in rosso, assumono solo lavoratori con contratto a progetto, Babbo Natale non viene più stipendiato da anni, e alla fine alle Poste Internazionali lo licenziano (lui è un lavoratore stagionale), così deve trovare qualcos’altro da fare.
Potrebbe fare il cameriere, ma non è di bella presenza, o l’animatore nelle feste, però è troppo vecchio, forse potrebbe impiegarsi in un call-center, ma non si possono imporre i desideri, come si fa a convincere le persone a comprare quello che non vogliono? E poi (a dirla tutta) è troppo cicciottello e quella barba non va proprio giù a chi lo deve assumere.
Però non si perde d’animo.
L’ultimo lavoro che Babbo Natale decide di provare è il netturbino, fa il concorso e lo passa.
Intanto il Super Direttore delle Poste Internazionali a Natale decide di far consegnare i regali dai droni e istituisce una mail (la Christmas Box) per inviare le letterine, dice basta alle lettere di carta che decide di rispedire tutte ai mittenti.
Babbo Natale intanto si rende conto che il suo lavoro da netturbino non è tanto diverso dal precedente (a parte gli undici mesi di vacanza, s’intende), raccoglie la spazzatura in grossi sacchi e li consegna in discarica, però tutti quei materiali di scarto gli fanno venire un’idea…
E poi c’è Bice.
Bice è la vicina di casa di Babbo Natale. In passato, quando era una bambina ha scritto tantissime lettere al suo eroe, e le sue erano richieste un po’ speciali, lei voleva sapere tutto di lui e volare in cielo con le sue renne.
Ora però Babbo Natale è un netturbino (oltre che il vicino di casa di Bice) e trova nella sua spazzatura quelle letterine rispedite al mittente.
Un ritratto insolito di Babbo Natale, Michele D’Ignazio ci restituisce decisamente più umano, alle prese coi problemi di tutti i giorni. Ma anche se la ricerca di lavoro non dà subito i suoi frutti, alla fine Babbo Natale ritrova la sua vera vocazione: realizzare i desideri.
Un libro piccolo, rilegato, coloratissimo e illustrato dal grande Sergio Olivotti che, come scrive l’autore, è l’illustratore perfetto per questa storia. Testo e immagini scorrono veloci come in un fumetto supportandosi a vicenda e dando vita ad un libro prezioso per tutti coloro che ancora scrivono lettere e non hanno smesso di sognare.
Un testo che è anche una sottile critica alla modernità, alla tecnologia che soffoca le tradizioni, trasformandole in qualcosa di commerciale.
www.rizzolilibri.it/
(immagine: la copertina del libro)
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