“Novella di Natale”
di Elena Spagnoli Fritze
Pulce edizioni, 2019
(per tutti)
Una volta i racconti si chiamavano “novelle”.
La parola novella dà un sapore antico a quello che contiene, ed è una storia dal sapore antico quella che si può leggere in questo libro che sembra un biglietto d’auguri (anche nel formato).
Il figlio di Marianna –Bichi- è diviso a metà, è felice per l’arrivo del Natale, ma ha un dubbio: Babbo Natale esiste? Una sua compagna gli ha detto di no. Ma se non esiste, allora a cosa serve scrivere la lettera e metterla nel tronco del melo la notte di Natale?
Allora Marianna racconta a suo figlio di una vigilia di Natale di molti anni prima, trascorsa in montagna dai nonni, quando anche lei era piccola come Bichi e si è avventurata di notte nel bosco con suo padre e suo nonno per andare a prendere il latte nella cascina vicina.
Anche alla piccola Marianna era stato detto a scuola che Babbo Natale non era mai esistito. A cosa doveva credere? Poteva chiedere a suo padre, ma se poi avesse confermato la notizia?
Quella notte Marianna, suo padre e suo nonno si inoltrarono nel bosco gelato per raggiungere la stalla della vicina a prendere il latte. Una volta arrivati vennero accolti dalla vecchia Lina che stava mungendo.
Marianna le confessa di aver paura delle volpi, perché non vuole tornare a casa per scoprire che quella notte Babbo Natale non verrà, e la vicina le racconta una storia.
Dalle loro parti le volpi sono magiche e la storia, che ha un epilogo lieto, parla proprio di una volpe che salva un bambino la notte di Natale. Ma il senso della storia è un altro, invita a chi l’ascolta a credere, perché c’è molto di più di quello che chiamiamo mondo…
Rincuorata dalla storia di Lina, Marianna torna a casa con suo padre, suo nonno e il latte appena munto ripercorrendo a ritroso la strada fatta all’andata, ma questa volta una volpe segue i loro passi.
Però questa storia capace di mettere in dubbio l’esistenza di Babbo Natale ha segnato davvero Marianna che ha bisogno di parlare col nonno e ha la necessità di un’ultima prova.
Un racconto “piccolo”, quasi una poesia, che parla di cose semplici e, proprio grazie alla sua semplicità, è in grado di esprimere pensieri molto profondi. Una storia che, come una matrioska, ne contiene altre due: tre generazioni che si confrontano sull’importanza del credere.
Esiste Babbo Natale?
Oppure no?
Però il mondo è così vasto da poter contenere anche la magia.
A volte non serve avere delle certezze, basta credere e ciò in cui crediamo trova il modo di raggiungerci.
Un pensiero bellissimo, una storia di neve che scricchiola sotto i piedi, un libro grande come un breviario da donare a tutti coloro che non credono più in Babbo Natale.
H!
www.pulceedizioni.it/
(immagine: la copertina del libro)
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