“Miracolo”
di Zita Dazzl & Alice Barberini
Edizioni Primavera, 2020
(a partire da 6 anni)
Ai margini di una Milano grigia come la punta di una matita, ci sono una donna e un bambino.
Lei, Lolita dai lunghi capelli ha accolto Antonio (così lo ha chiamato), un bambino bellissimo arrivato da chissà dove che tutti chiamano Totò, come quell’attore di Napoli che in un film ambientato a Milano faceva tanto ridere…
Lolita e Totò vivono nella Bolla, un palazzo occupato che sembra essersi congelato nel tempo ai bordi della metropoli che cresce a vista d’occhio, un posto sicuro dove sono stati accolti da tutti, perché i poveri sanno riconoscere chi ha bisogno d’aiuto…
Sono una famiglia Lolita e Totò, una piccola famiglia che si allarga quando entrano nella Bolla.
Totò è un bambino allegro, è un’anima speciale un bambino che sorride ed è capace di far sorridere,
un bambino buono, rispettoso, che però un giorno si avventura in un supermercato e si ritrova inghiottito da tutti i prodotti esposti.
Poi, apre un pacchetto di caramelle per assaggiarle e per portarle a Lolita, e quel “crimine” diventa un grosso problema. Diventa il simbolo della rivolta della povertà, quella povertà che la città fa finta di non vedere, che esiste solo dentro la Bolla e che, forse, grazie al gesto Totò riesce a conquistare la sua parte di città.
Questo albo illustrato è ispirato a “Miracolo a Milano” il film del 1951 diretto da Vittorio De Sica.
E’ in bianco e nero (o meglio, grigio), come le pellicole degli anni ’50 e come il film al quale è ispirato. Chi ha visto o conosce il film riconoscerà la Milano che cresce a macchia d’olio ed espande i suoi palazzi anche oltre la periferia, riconoscerà le guglie immobili del Duomo e i poveri che vivono una vita ritirata nel palazzo abbandonato al centro della proprietà Brambi.
Ma c’è anche tanto di contemporaneo in queste pagine: loghi, architetture e manifesti che ci dicono che questa è una fiaba senza tempo, che può essere ambientata negli anni ’50, ma anche oggi.
In una città che corre non c’è tempo per resta indietro…
Forse però la vera protagonista è Milano che con le sue strade, le sue piazze, le sue vetrine, il suo Duomo di marmo rosa e la sua Madonnina d’oro fa da sfondo ad un racconto surreale, che scavalca le regole della logica. Una Milano frenetica che non cambia mai la sua pelle grigia: un colore che si posa su tutto e su tutti rendendoli simili a lei.
Il grigio infatti è il “filo conduttore” di tutto il libro che riproduce con il tratto iperrealista di Alice Barberini gli angoli metropolitani del capoluogo lombardo. Il grigio è lo smog, la fuliggine, il colore giusto per raccontare una storia dove non filtra la luce del sole, ma comunque trova il suo lieto fine.
Un albo artistico rilegato di grande pregio che è pura poesia, scritta e illustrata.
Alla fine del libro troverete un piccolo omaggio a Vittorio De Sica.
H!
(immagine: la copertina del libro)
Lascia un commento