“Marie Curie”
di Irène Cohen-Janca
illustrazioni di Claudia Palmarucci
Orecchio Acerbo, 2019
a partire da 9 anni
Chi era Marie Curie?
Maria Sklodowska (Mània come la chiamava la madre, Marie come era chiamata in Francia) viveva a Varsavia, in Polonia, con la sua famiglia. Suo padre era professore di fisica e matematica, mentre sua madre, prima della sua nascita, aveva diretto un collegio per ragazze.
La famiglia Sklodowski viveva in una grande casa che divenne un pensionato quando i soldi cominciarono a scarseggiare.
Marie crebbe così divisa fra l’educazione del padre (vera e propria enciclopedia vivente) e la madre che l’adorava e le insegnava a cavarsela in ogni situazione.
Fra alti e bassi (la morte della madre e di una delle sorelle) Marie riuscì a terminare gli studi di base, ma li continuò in segreto, perché alle donne non era concesso proseguire con le carriere accademiche. Però Marie voleva studiare, ma sapeva che in Polonia non avrebbe avuto futuro, lei puntava alla Francia: alla Sorbona.
Dopo molte fatiche finalmente riuscì a trasferirsi in Francia e ad iscriversi a quello che per lei era il “tempio del sapere”.
A Parigi conobbe Pierre Curie, un grande scienziato che aveva già fatto grandi scoperte, che la corteggiò regalandole libri di fisica.
Maria e Pierre si sposano e cominciano a studiare insieme.
A loro si deve la scoperta del polonio (chiamato così in onore del paese di Marie) e il preziosissimo radio il cui impiego medico scientifico fu importantissimo per far fare un balzo in avanti alla medicina dell’epoca. Marie non voleva lucrare sulla sua scoperta, pertanto la mise a disposizione della classe medica.
Quando Pierre morì in un incidente per Marie cominciò un vero e proprio calvario, ma lei era abituata a risollevarsi sempre, glielo aveva insegnato sua madre, e quell’insegnamento diventò ancora più utile quando la Prima Guerra Mondiale arrivò a sconvolgere l’Europa.
Così Marie diventò una volontaria e, grazie alla sua popolarità, riuscì a far installare duecento apparecchi radiografici negli ospedali militari (le radiografie erano importantissime per aiutare i medici a curare le ferite di guerra che prima della loro scoperta dovevano operare “alla cieca”).
Dopo la Grande Guerra Marie tornò al suo lavoro con un grammo di radio (del valore di centomila dollari donatole dall’America) per continuare i suoi studi, ma si ammalò e morì proprio a causa delle “radiazioni” della sua più grande scoperta, a cui era stata esposta per trentacinque anni.
Marie Curie (1867 – 1934) è stata insignita due volte del Premio Nobel: per la Fisica nel 1903 e per la Chimica nel 1911.
Una grande storia di una grande donna che è stata pioniera in un campo considerato esclusivamente maschile abbattendo moltissimi pregiudizi.
Questo libro splendidamente illustrato ricorda le tappe più importati della sua vita dall’infanzia alla morte. Le immagini, ispirate da grandi autori, ricordano molto le prime foto con le didascalie che si potevano trovare sui giornali di inizio Novecento. Tutto è fermo, congelato in una fotografia (un dagherrotipo?) in cui l’immobilità era necessaria.
Alla fine del libro potete trovare le note delle illustrazioni spiegate dall’autrice.
H!
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