“L’annusatrice di libri”
di Desy Icardi
Fazi Editore, 2019
(a partire da 12 anni)
Siamo a Torino nel 1957.
Adelina è una ragazza quattordicenne che viene mandata a studiare a Torino dai suoi genitori e alloggia in casa della zia Amalia. Capitolo dopo capitolo si alternano le storie delle due donne (Adelina e la zia) che impariamo a conoscere poco per volta.
Adelina viene dalla campagna, non è brillante, non è elegante e fatica a farsi delle amiche, però scopre di avere una capacità unica: è in grado di leggere i libri con l’olfatto! Se le parole diventano un miscuglio confuso sotto i suoi occhi, il profumo sprigionato dalle pagine le racconta tutto ciò che deve sapere dei libri sui quali posa il naso (anche se scritti in altre lingue).
Amalia invece è una donna pratica, molto oculata, ormai soltanto l’ombra della donna che è stata vent’anni prima quando, approdata Torino, si era più volte reinventata come modista, soubrette, nobile sposa e poi vedova.
Ovviamente quando qualcuno ha un dono appaiono sulla scena anche dei personaggi che su quel dono vogliono lucrare, così fra un capitolo e l’altro facciamo anche la conoscenza del notaio Vergnano, un uomo senza scrupoli, padre di una compagna di scuola di Adelina, che vuole sfruttare la capacità di annusatrice della ragazza per farle tradurre un antico (e misterioso) manoscritto: il Manoscritto Voynich.
Capitolo dopo capitolo veniamo accompagnati dalle vicende di Adelina, alle mire del notaio Vergnano, alla storia di Amalia (vent’anni prima, negli anni Trenta del Novecento), quando si era unita ad una compagnia teatrale come assistente di un mago meritandosi il titolo di “gambe più belle di Torino”.
Lentamente le storie divise in capitoli si intrecciano e si fondono coinvolgendo il lettore in situazioni e misteri sempre più fitti, facendolo volare infine da Torino a New York, in un crescendo di tensione che si scioglierà solo alla fine.
Il libro è una perfetta mescolanza di personaggi tridimensionali (così perfetti da desiderare di conoscerli), storia, eleganti metafore, un pizzico di fantasy e moltissimi riferimenti su libri ormai considerati classici che fanno venire voglia di leggerli all’infinito.
Sono tanti i personaggi primari e secondari descritti dalla abile mano di Desy Icardi che impariamo a conoscere poco per volta, ma ci sono anche dei “personaggi non umani” nel libro, degli elementi di forza che danno spessore a tutto il romanzo. Sto parlando della città di Torino perfettamente incastonata nel decennio degli anni Cinquanta (nel primo dopoguerra) quando il mondo stava lentamente tornando alla normalità, delle regole delle scuole femminili che dovevano formare le giovani ragazze alla vita, e dell’amore per i libri, senza i quali questo racconto non avrebbe delle solide fondamenta. Infatti fra le pagine spuntano libri classici e antichi manoscritti che esistono veramente, ed esistevano già nel 1957 quando Adelina avrebbe potuto virtualmente “annusarli” restituendoci le parole dei grandi autori sotto forma di perfetti aromi descritti così bene da farli concretizzare nelle narici del lettore.
“L’annusatrice di libri” è un libro che parla di come i libri solleticano i cinque sensi, un libro di transizione che apre a nuove (e vecchie) possibilità di lettura. Un libro che esiste grazie anche alla grande cultura letteraria della sua autrice che ha virtualmente “divorato” i classici e ce li ha restituiti in una personalissima nuvola di profumo.
Un testo pensato per adulti che sta riscuotendo un grande successo fra i ragazzi (e nelle scuole) grazie alla giovane età di Adelina con la quale è piuttosto facile identificarsi, collocandosi a pieno diritto nella categoria joung adult.
H!
(immagine: la copertina del libro)
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