“L’albero che doveva essere proprio così”
testo e illustrazioni di Yuval Zommer
Gallucci editore, 2019
(3 – 4 – 5 anni)
C’era una volta un abete un po’ storto con i rami spuntati alla rinfusa, non era cresciuto tanto, in effetti era un po’ goffo, decisamente poco elegante.
Era nato anche lui da un minuscolo semino, ma fin dall’inizio gli fu chiaro che non sarebbe diventato un abete come tutti gli altri.
E così crebbe e vide passare tutte le stagioni durante le quali crebbero anche le sue imperfezioni.
l’albero diventò grande (a modo suo) un po’ storto e un tantino spoglio.
Poi una notte d’inverno il bosco si coprì di neve, tutto diventò bianco e bellissimo.
Gli uomini vennero a prendere gli abeti per trasformarli in meravigliosi alberi di Natale e il piccolo abete rimase solo: lui non era bello, non lo voleva nessuno.
Il bosco senza gli altri alberi era diventato silenzioso, perché nessuno l’aveva voluto? Perché non era perfetto? Magari lui doveva essere proprio così?
Solo gli animali sentirono i lamenti del piccolo abete e, il giorno dopo, gli portano dei doni: bacche, foglie, fiori, piume… anche una stella caduta dal cielo decise di decorare la punta dell’albero con la sua luce d’oro.
Ora l’abete non è più solo, il bosco è la sua casa e glielo ha dimostrato.
Un albo illustrato a tutta pagina da avvolgenti immagini naif che racconta la storia di un albero un po’ insolito, scartato perché “brutto”. In realtà non è “brutto”, è solo diverso dagli altri, però è un abete anche lui.
Una storia natalizia che fa pensare a ciò che si esclude solo perché differente, ma l’albero non potrebbe essere diverso, e chi gli è stato sempre vicino (gli animali del bosco) lo apprezza per quello che è.
L’albero doveva essere proprio così.
Le immagini che accompagnano la storia sono così accoglienti che sembra di trovarsi in mezzo al bosco con l’albero “brutto”.
Un libro di Natale che non parla del Natale perché la “magia” presente in ogni pagina.
H!
www.galluccieditore.com/
(immagine: la copertina del libro)
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