🐭 LA FINESTRA DEL RE DI POLVERE / di Pierdomenico Baccalario / illustrazioni di Alice Barberini / Orecchio Acerbo, 2023 / a partire da 8 anni 🐭
Nel ghetto di Lublino (Polonia Orientale) al numero 29 di via Czwartek c’è una soffitta chiusa a chiave. Non è una soffitta qualsiasi, è un luogo che si affaccia su un altro mondo…
Così attraverso le parole di Pierdomenico Baccalario e dalle meravigliose illustrazioni di Alice Barberini impariamo a conoscere Henio, il suo regno e il suo segreto.
Henio Zytomirsky è un ragazzo ebreo che vive nel ghetto di Lublino.
Henio è strano, è diverso dagli altri: non parla, non legge e non gioca nemmeno a pallone.
Però Henio (come dicevo) ha un segreto! Un segreto che decide di condividere con un amico speciale che non è ebreo, ma trascorre le sue giornate nel ghetto per imparare qualche parola di yiddish.
Henio porta il suo amico in una soffitta di cui lui solo possiede la chiave.
La soffitta solo in apparenza è una comune soffitta colpita qua e là dalla luce del sole che taglia l’oscurità come una lama, ma per Henio è un luogo sacro.
Ci sono sgabelli, un manichino, un grammofono e un trono.
Ci sono anche due finestre: una offre la vista dei tetti di Lublino, l’altra no.
“Ma che posto è, quello?”.
“E’ il centro di tutte le soffitte del mondo”.
Henio fa giurare il suo amico di non rivelare a nessuno il segreto della soffitta.
Oltre a loro solo altri nove bambini conoscono quel luogo di polvere.
Poi arriva il 16 marzo, ed Henio supplica il suo amico di fuggire con lui.
Il giorno dopo i tedeschi fanno una retata nel ghetto.
I bambini non ci sono.
Un racconto di speranza, volutamente sbiadito come le cartoline degli anni Quaranta. Una finestra che si apre verso qualcosa di incredibile (così incredibile che nemmeno noi lettori lo possiamo vedere, ma solo immaginare) che è una via di fuga dall’orrore.
Come se l’autore volesse dirci che un luogo magico può salvare i bambini dalla guerra, e che un altro mondo è possibile.
A volte non serve vedere, basta crederci.
Nel ghetto i colori delle case, delle persone e dei soldati sono tutti uguali, tutti della stessa tonalità della polvere che si appoggia sulle cose e le inghiotte. Solo alla fine il libro si colora: quando scopriamo che il ghetto è stato distrutto dai Russi nel 1944, e che la voce narrante di questa storia è ormai un uomo anziano diventato negli anni un collezionista di cartoline di tetti e camini perché così spera ancora di trovare la soffitta di Henio, il Re di polvere.
H!
Vuoi sostenere anche tu il lavoro di Rosicchialibri? Offrimi un caffè ⬇️ ☕︎
Sostieni Rosicchialibri su Tipeee