🐭 IL TESCHIO / (RACCONTO POPOLARE TIROLESE) / di Jon Klassen / traduzione di Greta Poli ZOOlibri – https://www.zoolibri.com/ 2023 / a partire da 5 anni 🐭
“Una notte,
nel cuore della notte,
mentre tutti dormivano,
Otilla finalmente scappò.”
Otilla scappa nel bosco fino a quando non si trova davanti ad una casa molto grande e molto vecchia. Prova ad aprire la porta, ma è chiusa, così un teschio si affaccia alla finestra e le promette di aprirle la porta se lei poi lo porterà in braccio (perché fa molta fatica a rotolare).
Otilla accetta e il teschio, dopo aver aperto la porta, accompagna la ragazza a visitare la casa.
La casa è una villa molto grande e davvero molto vecchia della quale si percepisce un passato importante, anche se adesso è vuota -o meglio- è abitata solo dal teschio.
Il teschio però è un ottimo padrone di casa, infatti mostra tutte le stanze a Otilla (anche la sala da ballo e la prigione con il pozzo senza fondo), poi si fa aiutare a raccogliere qualche pera sui rami più alti di un albero e a preparare il tè.
Tutto l’ambiente trasuda malinconia (accentuata anche dal color marrone-tabacco che domina le illustrazioni) di un ricco passato di cui sono rimasti solo i muri, un albero di pere e… qualche osso!
Man mano che conversano (anche perché la ragazza fa un sacco di domande) si capisce che il teschio e Otilla hanno entrambi un vissuto di cui non parlano volentieri, ma in questa storia è il presente che conta: nessuno dei due vuole rimanere solo.
L’atmosfera cupa, malinconica e delicata del racconto si anima quando il teschio rivela alla ragazza la sua più grande paura, ma anche che non sono gli unici due ospiti nella vecchia grande casa…
Otilla però non si perde d’animo, è fermamente decisa ad aiutare il teschio a chiudere i conti con i suoi “fantasmi”, così anche lei riuscirà a lasciarsi il passato alle spalle.
Suspense e folclore (come le maschere tradizionali tirolesi) si mescolano in una storia solo apparentemente cupa in parte riscritta e in parte inventata dall’autore canadese Jon Klassen.
Alla fine del libro troverete proprio un commento dell’autore che racconta come ha conosciuto la storia di Otilla e del teschio. E’ una storia che ha incontrato in una biblioteca in Alaska poi, passato qualche tempo, chissà come ha desiderato rileggerla, ma le parole del libro e quello che era rimasto nella sua memoria non coincidevano!
Come mai? Ecco che allora Jon Klassen propone un “gioco” ai suoi lettori: siete davvero sicuri che le storie che avete letto siano scritte esattamente come le ricordate?
H!
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