“Il senso che ho di me”
di Giorgio Volpe
illustrazioni di Paolo Proietti
Il ciliegio, 2019
(a partire da 4 anni)
Chi ha deciso che il colore rosa è per le bambine e il colore azzurro per i bambini?
Non sarebbe bello avere uno zaino di tutti i colori?
I giocattoli con un solo colore di sicuro si annoiano, quelli multicolori invece sono in buona compagnia.
E questo vale per ogni cosa: etichette, ruoli, cose da maschi e cose da femmine…
Chi ha deciso che le femmine parlano troppo e che i maschi non possono stirare?
“Se fai questo sei una femminuccia”.
“Se fai quello sei un maschiaccio”.
Perché?
I maschi sono in grado di lavare i piatti e raccogliere il bucato e le femmine possono essere più forti a braccio di ferro, tutti siamo liberi di fare tutto, allora perché esistono le etichette?
Perché agli “altri” piacciono le etichette. Le etichette sono “facili” non ci costringono a conoscere davvero qualcuno, ma non bisogna mai perdere di vista quello che vogliamo davvero, un’etichetta non ci definisce, in noi c’è molto di più.
Un altro splendido libro di Giorgio Volpe che parla a cuori diversi con grande delicatezza.
Parla di ciò che ci piace fare e come (a volte) non lo facciamo per paura del giudizio altrui, ma ci dice anche di andare oltre, di esplorare il mondo dei piccoli gesti fatti con grande determinazione.
Il testo è accompagnato dalle opere di Paolo Proietti, le sue illustrazioni raffinatissime dai toni pastello ci trasportano in un mondo surreale dove tutto diventa possibile, semplicemente perché lo è. Un mondo dove gli oggetti galleggiano nell’aria, diventano giganti e mostrano la poesia di tutti i piccoli gesti quotidiani.
Un mondo senza etichette.
Un racconto semplice per parlare di sottilissime differenze fra maschi e femmine ma anche per affrontare il tema dell’inclusione.
Una poesia di parole e immagini.
H!
(immagine: la copertina del libro)
Lascia un commento