“Il Capitano D’Albertis e le sue entusiasmanti imprese”
testi e illustrazioni di Giulia Pastorino
Matti da Rilegare, 2019
a partire da 6 anni
Lui era Enrico D’Albertis, ma tutti lo chiamavano il Capitano.
Il Capitano nacque a Genova quasi duecento anni fa (nel 1846) e fu un grande esploratore che fece tre volte in giro del mondo!
La sua prima impresa fu su un velocipede che da Genova lo condusse a Torino (un vero record per l’epoca), ma la sua vera vocazione non era per i velocipedi e la terraferma, ma per il mare.
Si fece costruire un castello con torri merlate e stanze segrete sulla collina di Montegalletto a Genova, e poi cominciò a viaggiare. Dapprima esplorò il Mediterraneo, poi la sua voglia di avventure lo portò in tutti i continenti: l’Europa, le Americhe, l’Asia, l’Oceania ed esplorò con dovizia anche l’Africa (dove conobbe il celebre egittologo Ernesto Schiaparelli).
Nessuna sfida era troppo grande per lui, nessun posto troppo lontano da raggiungere e da ogni viaggio portava qualcosa: ogni continente toccato, ogni posto visitato avevano prodotto oggetti che andavano ad arricchire la collezione del Capitano nel castello di Montegalletto, insieme alle innumerevoli fotografie scattate proprio da lui.
Dalle piramidi egiziane, alle antiche rovine del Messico, ai deserti dell’Arizona, alla Nuova Zelanda, all’India, alla Polinesia il Capitano viaggiava, esplorava, si arrampicava, raccoglieva, fotografava e provava con sprezzo del pericolo qualsiasi mezzo di trasporto (sicuro e non) che lo riportasse a casa.
Una volta raggiunto il suo castello sistemava i piccoli tesori che aveva raccolto durante i suoi viaggi (che lui chiamava “cianfrusaglie”) e progettava il successivo.
Ogni studioso del suo tempo si interessava alle avventure del Capitano in terre straniere e non solo per i suoi racconti, ma anche per la grande quantità di animali e piante sconosciuti che lui recuperava durante i suoi viaggi (anche un cucciolo di tigre!).
Un’altra passione del Capitano erano le meridiane che costruiva lui stesso e lasciava come testimonianza del suo passaggio nei luoghi che aveva visitato (si calcola che nel mondo ce ne siano più di cento), ma costruì anche gli strumenti di navigazione che gli servirono per il suo terzo viaggio sulla rotta di Cristoforo Colombo.
Alla fine il Capitano donò alla città di Genova la sua casa/castello sulla collina di Montegalletto che oggi è un vero e proprio museo, il Museo delle Culture del Mondo, frequentato ogni anno da migliaia di visitatori.
Un albo illustrato straordinario, realizzato con una stampa preziosa, che con poche parole e tantissime immagini invita i più piccoli a conoscere le avventure di questo grande esploratore, navigatore, scrittore, filantropo genovese.
H!
(immagine: la copertina del libro)
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