“Giro Girotondo”
di Cristina Obber
illustrazioni di Silvia Vinciguerra
Settenove, 2019
(5 – 6 anni)

Giro Girotondo…
Quante volte abbiamo sentito o cantato queste parole.
Il Giro Girotondo è antico, come i movimenti che si compiono recitandolo.
I movimenti sono sempre gli stessi: ci si tiene per mano e si forma un cerchio, non c’è nessuno che sta davanti, nessuno che rimane indietro, nel Giro Girotondo sono tutti uguali e tutti importanti. Il Giro Girotondo è come la terra che gira senza fermarsi mai.
All’inizio del libro conosciamo Giorgia che ci presenta la sua scuola che al centro del cortile ha un ulivo secolare dove lei e i suoi amici si prendono per mano e giocano a fare il Girotondo.
Sono davvero tutti diversi gli amici di Giorgia: c’è Filippo che fa fatica a leggere, c’è Marco che porta gli occhiali, c’è Giorgio (il fratello di Giorgia) che non sa andare in bicicletta e c’è Michele che è davvero molto lento…
Ognuno di loro è diverso, ha qualche difetto, ma anche moltissimi pregi, e quando si ritrovano insieme sotto al grande ulivo per fare il Girotondo diventano tutti uguali, diventano una cosa sola.
Il Girotondo è così: una canzone antica con dei movimenti antichi, un gioco che i bambini fanno da sempre, un gioco dove nessuno vince, dove nessuno perde e tutti sono costretti a “tenere il ritmo” aspettare i più lenti, creare un’armonia, altrimenti il cerchio si spezza. Se uno si ferma bisogna aspettarlo, modificare il cerchio e tornare ad essere un’unità senza staccare le mani.
Una volta finito di girare ci si può fermare a pensare: non potrebbe essere (forse) il Girotondo la medicina per il bullismo?
Un libro delicatissimo che promuove il rispetto per le diversità e l’amicizia.
Un libro che può essere preso come spunto per un discorso molto più ampio sull’unicità di ogni individuo e le caratteristiche che lo rendono speciale.
Il progetto, rivolto ai bambini dai tre anni in su, scritto e ideato da Cristina Obber e
illustrato da Silvia Vinciguerra, è pubblicato da Settenove edizioni con il patrocino di
Amnesty International.
Una curiosità: i nomi dei personaggi prendono spunto da reali vittime di bullismo.
H!
(immagine: la copertina del libro)
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