“Come ali di gabbiano”
di Lorenza Farina
illustrazioni di Anna Pedron
Edizioni Paoline, 2019
(6 – 7 – 8 anni)
Tutti conosciamo la vicenda di Anna Frank (Annelies Frank Marie) e del suo diario che è sopravvissuto agli orrori della guerra.
Questo albo splendidamente illustrato e scritto con grandissima poesia da Lorenza Farina, affronta la storia da un punto di vista un po’ diverso, fa partire la storia da quando il diario viene regalato ad Anna il giorno del suo tredicesimo compleanno.
Era un diario come tanti, con un grazioso “abito” a scacchi rossi e bianchi custodito da un fermaglio di metallo.
Era un diario qualsiasi destinato ad accogliere i semplici pensieri di un’adolescente se la storia non avesse deciso diversamente.
Proprio quel diario accompagna Anna nel retro dell’edificio di Prinsengracht 23 ad Amsterdam (oggi diventato museo) dove suo padre aveva la sua ditta prima che le leggi razziali gliela togliessero.
Le pagine del diario, che Anna ha deciso di chiamare Kitty, diventano un rifugio per la ragazza che, invece di descrivere i pensieri di una bambina che si affaccia all’età adulta, scrive della sua prigionia, della paura, della fame, della guerra, dell’ippocastano che cambia il fogliame insieme alle stagioni, perché il tempo scorre e la natura non si cura della crudeltà degli uomini…
Poi qualcuno li tradisce. Il mondo si capovolge di nuovo, Anna e la sua famiglia vengono deportati e lei deve abbandonare Kitty pregando che le sue pagine possano vivere per sempre e volare in alto “come ali di gabbiano”.
E così sarà… così è stato.
Non è mai facile affrontare il tema della Shoah, soprattutto quando ci si rivolge ai ragazzi. Non è facile scriverlo e non è facile trovare un illustratore sufficientemente sensibile che sia in grado di “mostrare senza mostrare” l’orrore della guerra.
Così l’autrice sceglie di parlare del diario non come cimelio storico ma come “contenitore” di speranze e parole che per due anni ha raccolto i pensieri di una ragazza che cresceva troppo presto, chiusa in una gabbia fatta di paura e oscurità. Mentre l’illustratrice, con i suoi straordinari acquerelli costruisce un mondo quasi onirico, per sottolineare ancora di più le speranze e i desideri di Anna.
La guerra prima o poi doveva finire, tutta quella follia non poteva appartenere agli esseri umani, doveva essere per forza un sogno da cui svegliarsi.
Un diario qualsiasi, a scacchi bianchi e rossi, in mano ad una ragazza che alla fine della guerra avrebbe voluto fare la scrittrice, è diventato una testimonianza storica unica nel suo genere, un libro famoso in tutto il mondo.
Questo albo illustrato è perfetto per cominciare a parlare ai più piccoli di Anna Frank.
Alla fine del libro troverete un breve riassunto della vita di Anna.
H!
(immagine: la copertina del libro)
Lascia un commento