ADA E I NUMERI TUTTOFARE, LADY LOVELACE E L’INVENZIONE DEL COMPUTER
di Diane Stanley
illustrazioni di Jessie Hartland
Donzelli, 2020
a partire da 7 anni
Nel 1815 a Londra nacque Ada Byron Lovelace.
Il papà di Ada era una vera celebrità, una specie di rockstar, era il grande poeta Lord Byron, la madre invece era una donna molto severa, appassionata di matematica.
Ada non conobbe mai il suo celebre padre, e sua madre le fece seguire gli studi scientifici per tenere a bada la sua grande immaginazione.
Ma l’immaginazione di Ada volava (volava veramente!), e i suoi primi studi furono proprio sul volo degli uccelli e sulla possibilità di costruire delle macchine per far volare gli esseri umani.
Ada andava matta per le macchine, nel periodo storico in cui visse cominciavano a spuntare le prime fabbriche che producevano in serie oggetti che fino a quel momento erano confezionati solo a mano e, in una di quelle fabbriche, Ada vide il funzionamento di un telaio industriale che veniva attivato tramite una scheda forata. Fu allora che le venne l’idea: perché non applicare una scheda forata anche ad altre macchine?
In seguito a Londra Ada ebbe modo di conoscere alcune fra le più grandi menti del suo tempo: lo scienziato Charles Darwin, lo scrittore Charles Dickens e il matematico Charles Babbage. Lei aveva avuto accesso ai migliori studi e, frequentando quelle persone ricche di cultura, si sentiva compresa, ma sua madre non voleva che lei lavorasse, e decise di farla sposare al futuro conte di Lovelace.
La famiglia rallentò solo un poco il lavoro di Ada che insieme a Babbage riuscì comunque a progettare la macchina analitica a vapore, una macchina che avrebbe potuto scrivere testi, riprodurre immagini, comporre musica e perfino giocare! Praticamente il primo computer della storia!
La macchina non venne mai realizzata, ma molti anni dopo gli appunti e la corrispondenza di Ada Lovelace e Charles Babbage furono di grande ispirazione ad un altro pioniere del computer: Alan Turing.
Sicuramente Ada Lovelace è una figura femminile che si è persa fra le pieghe della storia, ma che negli ultimi anni si sta lentamente riscoprendo. Una donna che ha immaginato l’era del computer con cent’anni d’anticipo, una “figlia d’arte” che, nonostante sia vissuta in un’epoca in cui le donne non avevano accesso agli studi scientifici, ha dato un piccolo contributo alla storia dell’informatica e il suo è considerato il primo programma per computer della storia.
Un libro illustrato che descrive minuziosamente la vita e le opere di questa scienziata moderna vissuta in un’epoca antica, per farla conoscere anche ai più piccoli.
H!
www.donzelli.it/
(immagine: la copertina del libro)
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