“La volpe senza il corvo”
di Pascale Petit
illustrazioni di Gérard DuBois
Orecchio Acerbo, 2018
(a partire da 10 anni)
Un divertentissimo gioco letterario in cui l’autrice, prendendo spunto dalla favola di Esopo “Il corvo e la volpe”, dove la volpe adula il corvo per fargli aprire il becco e ottenere il pezzo di formaggio che tiene ben saldo, si immagina come sarebbe andata se il corvo non ci fosse stato, ma al suo posto si fossero presentati altri animali.
Come si sarebbe comportata la volpe?
Andiamo a scoprirlo in questo elegante testo in rima insieme ad un altrettanto elegante volpe antropomorfa.
Cosa succederebbe se la volpe sul ramo in cui si aspetta di trovare il corvo trovasse un elefante?
“Anche se siamo in una poesia
c’è limite pure alla fantasia”.
Il risultato finale non può che essere che disastroso (e pesante!).
Se invece la conversazione della volpe fosse con un opossum a testa in giù (sempre al posto del nero pennuto) sarebbe sicuramente in latino. Suvvia, gli opossum non rinunciano mai al loro latino.
Ma la spazientita volpe (che continua ad aspettarsi il corvo appollaiato sul ramo) ha il suo bel da fare anche con creature che non esistono, per esempio il Kakurlackò.
Nemmeno gli animali estinti vengono risparmiati alla povera volpe: cosa ci fanno due dodo sul ramo di un albero? I dodo non sanno volare…
L’adulazione è sicuramente un’arma a doppio taglio, ce lo insegna la favola di Esopo, ma in questo caso la volpe ha decisamente la peggio!
E’ pur vero (in conclusione) che la storia senza il corvo e il suo formaggio non vale niente, però l’ultima frase ci suggerisce qualcosa: il corvo c’è, è solo nascosto nelle figure e l’autrice ci invita a trovarlo!
Un libro estremamente raffinato volutamente illustrato come i racconti per ragazzi di inizio Novecento.
Un regalo perfetto per chi ama gli esercizi di stile.
H!
(immagine: la copertina del libro)
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