“Vincent e Van Gogh”
di Gradimir Smudja
Kleiner Flug, 2018
a partire da 11 anni
Graphic novel
Chi è Vincent?
Chi è Van Gogh?
Chi ha dipinto quelle opere d’arte immortali?=
Leggendo questa splendida graphic novel di Gradimir Smudja (autore anche de “Il filo invisibile”, Klewiner Flug 2019) vi porrete spesso queste domande. Ma troverete una risposta?
Vincent è un gatto con il pelo rosso che una sera viene salvato dagli artigli di un gruppo di gatti randagi da un uomo alto, magro, con la barba e i capelli rossi: Van Gogh.
Van Gogh vorrebbe imparare a dipingere e diventare un artista, ma non ha talento, qualunque soggetto decide di ritrarre è già “prenotato” da qualcun altro: le ballerine sono esclusiva di Degas, l’esotismo è di Gauguin (e del suo pappagallo Paul), le ninfee sono i soggetti preferiti di Monet…
Invece quello strano gatto (con il dono della parola) sa dipingere come nessun altro: riempie le tele di colori vibranti, le graffia, crea delle onde intorno ai soggetti e-cosa davvero straordinaria- fa tutto sottosopra! Vincent discende da un’importante dinastia di gatti pittori che, grazie alla loro arte, hanno reso celebri in tutto il mondo personaggi come Rembrandt e Delacroix.
Van Gogh capisce il potenziale del suo amico peloso così il sodalizio artistico rende i due compagni inseparabili.
Però il gatto è un concentrato di “genio e sregolatezza” e presto rende la vita di Van Gogh un inferno occupando le sue giornate con le donne, l’alcool, il furto e altre malefatte non meglio identificate. Van Gogh però ha bisogno di Vincent, ha bisogno soprattutto della sua arte e lentamente cede ai bagordi del felino fulvo.
Così insieme ai due protagonisti anche noi lettori ci ritroviamo catapultati in un miscuglio artistico che spazia dai campi di grano della Provenza (con un solo cipresso!), ai salotti parigini, alle immagini che appartengono alla storia dell’arte, sempre con il giallo come colore dominante.
Entriamo e usciamo dalle tele, conosciamo i grandi artisti che hanno caratterizzato la seconda metà dell’Ottocento francese, ci perdiamo fra le attrazioni della Ville Lumière, ma soprattutto sprofondiamo nelle opere di Van Gogh (o di Vincent?) che diventano le vere protagoniste di tutta l’opera.
Alla fine capirete chi è Vincent e chi è Van Gogh?
Io la mia risposta l’ho trovata, e voi di sicuro troverete la vostra, perché questa graphic novel si presta a molte interpretazioni…
Dopo il primo racconto (Vincent e Van Gogh) ne troviamo un secondo (Tre lune), dove su un set cinematografico, diretto nientemeno che da Alfred Hitchcock, si sta girando proprio un film sul pittore olandese. Alla realtà però si mescola la fantasia, poiché un fulmine restituisce alla vita Vincent e Van Gogh che in veste di fantasmi ritornano dopo circa cento anni nella stazione ferroviaria d’Orsay, ormai diventata un museo e, grazie all’antico orologio della stazione, viaggiano nel tempo strizzando l’occhio ai fumetti di “Little Nemo” di Winsor McCay, e alla serie televisiva britannica “Dr. Who”.
Un viaggio surreale nell’arte del Novecento e (perché no) anche in un futuro dai contorni desolati, tutto per aiutare una bambina, Luna, a ritrovare la memoria e smascherare un falsario. un viaggio costellato di quadri impazienti che sono porte verso il passato, tre lune, sculture parlanti, una buona dose di Surrealismo e (ovviamente) la “settima arte”, perché non poteva certo mancare il cinema in questo omaggio all’arte del XX secolo!
Entrambi i racconti di Vincent e Van Gogh sono ricchissimi di dettagli e di simboli (credo di non averli nemmeno scovati tutti!) e, alla fine di ogni storia, potete trovare un piccolo glossario che vi racconta i personaggi e i luoghi principali incontrati Dai due protagonisti.
Le immagini sono piene e coinvolgenti, ad un certo punto vi ritroverete anche voi a ragionare come i due protagonisti in una Francia fin de siècle riprodotta in tutte le sue calde sfumature, proprio come i quadri immortali di Vincent (o di Van Gogh?).
Infine Vincent, come tutti i gatti, ha un bel po’ di vite da giocarsi quindi lo ritroverete ancora nelle opere successive di Gradimir Smudja…
H!
(immagine: la copertina del libro)
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