🐭 UN PUGNO DI SEMI / di Lorenza Farina / illustrazioni di Lucia Ricciardi / Paoline, 2022 / a partire da 5 anni 🐭
“Nabil ha otto anni, occhi brillanti e capelli ribelli”, inizia così la storia di Nabil che ha attraversato il mare su un barcone insieme alla sua famiglia.
Durante la traversata Nabil per farsi forza infilava le mani in tasca dove conservava i semi che gli aveva dato suo nonno: dei semi di acacia, l’albero con le infiorescenze rosa a forma di piumino (l’acacia di Costantinopoli).
Adesso Nabil è al sicuro e frequenta una scuola, ma non capisce ancora bene le parole dei compagni, molti lo prendono in giro e qualcuno si diverte a fargli lo sgambetto, come Andrea. Allora a Nabil non resta che rifugiarsi nel giardino della scuola e guardare le piante, quegli alberi così grandi lo fanno sentire ancora a casa, gli ricordano suo nonno e, ovviamente, stringe con le dita i semi dell’acacia che custodisce ancora in tasca.
Lentamente Nabil si ambienta, impara tante parole nuove e a costruire le frasi più complesse, ma il giardino rimane il suo “posto segreto”.
Anche Andrea impara qualcosa dal suo nuovo compagno di classe, per esempio che loro due non sono poi così diversi…
Così alla fine Nabil dopo aver viaggiato come un piccolo seme è pronto a mettere radici.
I semi non sono poi tanto diversi dagli uomini: riescono a percorrere grandi distanze dentro una tasca, trasportati dal vento o nel becco di un uccello, per rifiorire ogni volta che trovano una terra pronta ad accoglierli. Inoltre i semi sanno aspettare, possono rimanere dormienti per molto tempo e poi aprirsi tutti insieme in un giorno di primavera, però il terreno deve essere quello giusto.
Milioni di anni di evoluzione hanno unito la terra e i semi perché incontrandosi potessero dare vita a qualcosa di nuovo, una nuova storia.
La vicenda di Nabil e dei semi che gli ha dato il nonno racconta proprio questo: se si lascia la propria terra è meglio portare qualcosa di sé per mettere nuove radici in un altro posto e ricominciare. Ma per ambientarsi in un luogo che non è “casa” occorre imparare la lingua, crescere e trovare delle similitudini.
Ai semi servono la terra, l’acqua e il sole, a Nabil serve un amico.
Un altro poetico testo scritto da Lorenza Farina che con i suoi racconti intrisi di metafore riesce a parlare di argomenti anche molto difficili, le illustrazioni di Lucia Ricciardi poi accompagnano il testo alla perfezione in un’esplosione di verdi che invitano il lettore a entrare dentro il giardino della scuola e a chiedersi com’è fatta un’acacia di Costantinopoli.
Questo libro è stampato con la font EasyReading ®, carattere ad alta leggibilità.
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