Ucronia deriva dal greco e significa “nessun tempo”.
Il termine è stato coniato dal filosofo francese Charles Renouvier nel 1857.
E’ un genere di narrativa fantastica basata sulla premessa che la storia del mondo abbia seguito un corso alternativo da quello che conosciamo.
L’ucronia si pone a metà strada tra la fantascienza e il romanzo storico, attraverso eventi immaginari o scelte mai fatte e modifica la storia rendendola diversa.
Viene presentata al lettore una versione alternativa, non una sua diversa interpretazione, ma proprio un diverso svolgimento delle vicende storiche. Crea dunque un mondo nuovo in cui ambientare la trama della narrazione, un universo in cui gli eventi hanno preso una piega differente.
L’ucronia (appunto) è narrazione del “se”.
Descrive come sarebbe stato il mondo “se” qualcosa nel passato si fosse svolto diversamente. Racconta per esempio, come sarebbe stata l’Italia “se” non ci fosse stata la Seconda Guerra Mondiale, oppure come sarebbe stata la Francia “se” Napoleone non fosse andato in esilio o Giovanna D’Arco non fosse morta sul rogo, o come sarebbe stato il mondo “se” Cristoforo Colombo fosse sbarcato in Messico e fosse stato fatto prigioniero degli aztechi.
L’ucronia narrativa è un espediente sempre più presente nelle opere contemporanee.
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