🐭 ODIO LE BUGIE / di Flavio Carneiro / traduzione di Eleonora Del Frate / ErreKappa Edizioni, 2022 / a partire da 12 anni 🐭
Pedro ha quattordici anni e vive con lo zio a Rio.
Pedro è un ragazzo solo, appassionato di geografia e con un’unica amica, Marina, che è anche la sua confidente.
Pedro è anche orfano: sua madre è morta in un incidente, o almeno così gli è stato riferito, perché lo zio gli ha sempre impedito di andare al cimitero a portare un fiore sulla sua tomba.
Come mai tutta questa segretezza? Forse sua madre è una spia internazionale costretta a sparire per conto del governo? Sicuramente sua madre è una scrittrice e ha scritto un romanzo che non ha avuto il tempo di pubblicare.

Pedro -come suggerisce il titolo- odia le bugie ed è convinto che gli sia stato nascosto qualcosa, sente che sua madre non può essere morta, così comincia a indagare per conto suo partendo dalle poche cose che sa, e dall’armadio di suo zio.
Nell’armadio trova una scatola con delle lettere di sua madre, scopre che stava frequentando un uomo e decide di andare a trovarlo.
Mentre tutto questo accade Pedro ne approfitta per fare i suoi ragionamenti, si pone dei limiti, si fa degli scrupoli, si sofferma ad analizzare come le persone sono propense alla menzogna e quanto è difficile fidarsi degli adulti.
In tutto il romanzo Pedro si abbandona ai suoi pensieri (che poi sono anche i nostri) e ai ragionamenti che di solito riempiono la testa quando un dettaglio li scatena: la vita, la morte, la solitudine, le cartine geografiche, l’amore, la Terra che non sta mai ferma, le montagne che crescono, l’amicizia, gli arcobaleni, la verità…
Il protagonista parla direttamente a noi lettori, raccontandoci via via tutte le sue impressioni e tutti i suoi ragionamenti, proprio come se li pronunciasse ad alta voce, ma nel frattempo ci coinvolge con i suoi gusti, il suo personalissimo punto di vista e le sue preferenze. Così scopriamo anche che vorrebbe un hedge (un riccio) come animale da compagnia, perché sente di somigliargli un po’, ma in gli hedges in Brasile non ci sono e suo zio che è sempre in viaggio non glielo lo porta mai.
Scopriamo inoltre le sue due grandi passioni (a parte la geografia, ovviamente): un film “La mia vita a quattro zampe” e un libro “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”, dove i due protagonisti (Ingemar e Christopher) hanno una visione del mondo in cui Pedro si rispecchia completamente.
In fondo quella di Pedro è la ricerca della sua identità, che in parte gli è stata negata perché non ha potuto “vivere” la scomparsa di sua madre, non ha potuto salutarla. Così comincia una lunga ricerca che non lo condurrà a scoprire una verità molto diversa da quella che aveva immaginato.
Un romanzo di formazione che fa riflettere sulla solitudine e si focalizza sui pensieri degli adolescenti che sono capaci di avere una visione poetica su ogni cosa.
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