“Il libro della giungla” (The Jungle Book) è uno dei lavori più conosciuti di Rudyard Kipling. Vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1907. I sette racconti che compongono “Il libro della giungla” vennero pubblicati tra il 1893 e il 1894 su varie riviste, accompagnati da alcune illustrazioni fatte dal padre dell’autore, pittore e critico d’arte.
Com’è ben noto, i racconti sono ambientati in India, terra cara allo scrittore, e sono quindi in grado di trasmettere al lettore occidentale un senso di esotico e di mistero.
Gli animali presentati nel libro presentano caratteristiche antropomorfe e hanno un forte valore simbolico:
i lupi: l’affiliazione al gruppo, la famiglia.
Bagheera: la pantera nera (le pulsioni inconsce), è una sorta di balia per il cucciolo d’uomo e, come una balia, si impegna a proteggerlo e istruirlo.
Baloo: l’orso (l’immaturità) aiuta Bagheera a proteggere il ragazzo e, grazie a loro, Mowgli diventa parte armonica della giungla e riesce a sopravvivere, dimostrandosi anche più abile dei suoi fratelli lupi.
Shere Khan: la tigre, dal persiano “re tigre” (le pulsioni aggressive), rappresenta l’ira, la violenza e il male, vuole uccidere a ogni costo il bambino che, appena nato, gli è stato sottratto.
Hathi: l’elefante (la conoscenza) rappresenta la saggezza.
Kaa: il serpente rappresenta il misticismo.
Le scimmie: simboleggiano la stupidità. Che siano proprio le scimmie a essere considerate l’elemento più sciocco, chiassoso e bugiardo è significativo, essendo gli animali più vicini all’uomo, questa scelta potrebbe nascondere una critica all’essere umano e alla sua superficialità.
Da notare che quando Mogwli diventa uomo (dopo aver sconfitto la sua nemesi Shere Khan) viene accolto fra gli uomini adulti.
La giungla è quindi un universo di simboli che rappresentano caratteristiche molto più umane che animali. Si tratta infatti di un luogo non completamente selvaggio, ma regolato da leggi non scritte chiamate “Legge della Giungla”.
“I Libri della giungla” sono volumi pedagogici, invitano i giovani lettori ad accettare gli obblighi imposti dalla società e i lati più spiacevoli dell’esistenza. Sono, però, costruiti come una favola e trasportano in un mondo fantastico, abitato da animali che conoscono tutto della vita, anche se privi d’intelletto.
L’evoluzione del ragazzo che si evolve rimanendo in contatto con la natura/giungla non poteva passare inosservato alla pedagogia, tanto che nel 1907 il generale inglese Robert Baden-Powell lo usò per gettare le basi dello “scoutismo” (in uso ancora oggi) nel suo “Manuale dei Lupetti”.
In qualunque parte del mondo la giungla ha il medesimo valore. Essa non rappresenta solo bestie feroci, pericoli mescolati a mistero e fascino, ma rappresenta qualcosa di più: è un simbolismo universale del nostro inconscio personale, una parte di noi stessi, in quanto ci rimette in contatto con una origine dalla quale tutti ci siamo staccati a un certo momento della storia.
Baden-Powell era convinto che alcuni modi di essere dell’uomo (la bontà e la cattiveria) si ripetono negli anni e quel che cambia sono solo gli aspetti accessori. Mowgli cresce, modifica la sua personalità e forma il suo carattere a contatto con diversi modi di essere dell’uomo.
La voce della coscienza parla ai Lupetti, essi sentono che vi è il bene e vi è il male e che bisogna quindi praticare il primo ed evitare il secondo, ma non sono ancora capaci di riconoscere dove sia il male e dove sia il bene. Il Metodo Giungla viene incontro a ciò, proponendo una morale “per tipi” che trasmetta in concreto al ragazzo i modelli di comportamento: il lupetto impara che alcune scelte non sono indifferenti, ma hanno delle conseguenze negative per le persone che ci vogliono bene. Inoltre apprende valori come il coraggio, la generosità e il rispetto per le differenze, impara che ci sono delle regole che tutti seguono, le quali hanno valore per il bene di tutti e sono vissute e difese da coloro che nella realtà sono gli adulti.
la giungla è organizzata coma una società e Mowgli è educato al rispetto, tanto che riuscirà poi a reintegrarsi tra i suoi simili nonostante gli anni passati tra i lupi.
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