“Leggi questo libro sul bullismo, così impari qualcosa!”.
Ma perché?
Non sarebbe meglio dire: “Leggi questo libro perché è bello, i personaggi sono interessanti e gli accadono cose che potrebbero accadere anche a te”?
Perché il libro per ragazzi deve esistere in funzione suo significato? Grazie al suo messaggio o a quello che potrebbe insegnare?
Sto parlando di libri di varia, non di libri di scuola, ovviamente.
Se i bambini e i ragazzi sono sommersi da libri con nozioni che devono studiare, imparare, memorizzare e svolgere, perché il libro di varia deve andare a ingrassare la pila dei libri che “insegnano qualcosa”?
Un libro piacevole è tale a prescindere da quello che insegna. Non va scelto per il suo messaggio infilato fra le pagine, ma perché la storia è avvincente, i personaggi sono ben sviluppati ed è stato confezionato con cura.
Se a voi adulti dicessero: “Leggi questo libro sulle rane arboricole, così impari qualcosa!” ebbene, anche se amate le rane (e quelle arboricole sono proprio carine), detto così è raccapricciante.
Perché dovete imparare per forza qualcosa sulle rane? Quelle arboricole poi, così si escludono tutte le altre!
Ecco, per un ragazzo che si sente dire: “Leggi questo libro sul bullismo, sul razzismo, sul tal personaggio, ecc. così impari qualcosa”, sicuramente non lo leggerà perché quel libro comincerà a puzzare come un libro di scuola.
Questo non vuol dire che i libri non devono avere un messaggio o un sotto testo che strizza l’occhio a una problematica, ma vuol dire che i messaggi nei libri ci sono sempre, anche se non andiamo a fare gli speleologi per scovarli e portarli alla luce. Sono il frutto delle fantasia e delle esperienze personali delle persone che li scrivono, è ovvio che c’è un pezzo di vita fra quelle pagine! Se poi il “messaggio” viene accolto è fantastico, ma se non viene recepito è fantastico lo stesso, perché comunque un giovane lettore gli avrà dedicato qualche ora del suo tempo.
Haider