LEGGERE! LEGGERE! LEGGERE?
“Mio figlio non legge, cosa posso fare?”.
Quante volte un insegnante o un libraio si sono sentiti rivolgere questa domanda da un genitore con un figlio più grande di otto anni?
Eppure non esistono una bacchetta fatata o una formula magica capaci di infondere la voglia di leggere…
Quindi?
Quindi ci si rivolge ai luoghi comuni per giustificare questa lacuna: per amare la lettura bisogna essere figli di lettori, i videogiochi e i cellulari hanno sostituito i libri, gli insegnanti dovrebbero far leggere di più, e così via. Sono affermazioni vere solo in parte, mi è capitato di conoscere ragazzi che leggevano avidamente senza essere nati in una famiglia di lettori, i videogiochi e tutto quello che è collegato ad un dispositivo si possono controllare con delle semplici regole e gli insegnanti molto spesso sono schiavi di un programma scolastico che non lascia spazio alla lettura.
Ed eccoci tornati alla domanda iniziale: quindi?
Quindi leggere un libro non vuol dire far prendere una medicina amara al lettore, ma accompagnarlo a conoscere il mondo dei libri con naturalezza, se poi non leggerà mai pazienza, vuol dire che avrà altri interessi (o magari diventerà un lettore tardivo).
Qualche “trucchetto” in effetti si può attuare nel recupero dei non-lettori, ma non lasciatevi scoraggiare se non otterrete risultati immediati.
TENERE I LIBRI IN BAGNO può sembrare una soluzione che arriva dalle riviste di arredamento degli anni Ottanta ma, considerato il tempo che si trascorre in quella stanza della casa, perché non occuparlo a sfogliare qualcosa? E’ vero, oggi in bagno si portano giochi elettronici e cellulari, però non si sa mai… mi raccomando: solo libri con storie, aneddoti e curiosità brevi, nessun tomo di seicento pagine!
LA LETTURA E’ DIVERTENTE, lo sapevate?
Se (come tutti) scegliete un libro in base ai vostri gusti, allora smettetela di proporre ai ragazzi libri del 1800 perché “Io alla tua età l’ho letto e lo devi leggere anche tu!”. La letteratura per bambini e ragazzi ha fatto passi da gigante negli ultimi cento anni, il linguaggio è cambiato e ci sono autori moderni che, senza nulla togliere ai classici, sanno raccontare una storia come si deve.
I FUMETTI SONO LIBRI? Sì i fumetti sono libri.
Davvero? Ma pensa un po’…
Lo diceva anche Gianni Rodari: “Leggere un fumetto è più complesso che leggere un libro perché quello che non è disegnato bisogna immaginarlo”, e se lo diceva un grande educatore chi siamo noi per contraddirlo? Quindi largo ai fumetti (tutti i fumetti) e… lasciateli leggere!
H!