★ LE CASE DI ZOE / di Lorenza Farina / illustrazioni di Lucia Ricciardi / Mimebù – https://www.mimebu.it/ 2024 / a partire da 4 anni ★
“Zoe è una bambina fortunata,
perché ha tante case.”
Quante volte i bambini cercano un luogo appartato da chiamare “casa”?
Un luogo nascosto agli occhi degli adulti, oppure un luogo dove i grandi (anche per le dimensioni) non possono entrare!
E’ quello che fa Zoe, la protagonista di questo albo di Lorenza Farina, meravigliosamente illustrato da Lucia Ricciardi, che ci mostra tutte le case di Zoe, dal suo punto di vista. Così -come se fossimo degli ospiti- visitiamo le case della bambina, sia quelle reali che quelle immaginarie, ognuna con le sue caratteristiche e ognuna con un preciso colore che la caratterizza.
La prima casa di Zoe è sulla collina, è quella dove vive con sua mamma, suo papà e sua sorella Camilla, ma quando si stufa si trasferisce in un’altra casa, poi in un’altra e un’altra ancora: l’unico suo limite è l’immaginazione!
Abbassiamo allora lo sguardo (i bambini non sono alti, vedono il mondo da una prospettiva differente) e, proprio con gli occhi di una bambina, l’illustratrice ci fa “scendere” sotto il tavolo della cucina, dentro la cuccia del cane, sul tappeto a fiori…
Ogni casa non è solo un luogo fisico, ma un posto con un nome e una precisa funzione: il tappeto a fiori è la Casa della Musica, la vasca da bagno è la Casa Marina, l’automobile è la Casa su Quattro Ruote. In ogni luogo Zoe può inventare una storia diversa, può immaginare cose differenti e… diventare qualcun altro!
Ma esistono anche case poco ospitali dove il buio inghiotte ogni cosa (la Casa delle Ombre) o dove la solitudine e la malinconia diventano coinquilini scomodi (la Casa di Vetro).
Qualche luogo esiste già, qualcuno lo inventa Zoe, qualcun altro semplicemente esiste e -come una scatola- la contiene tutta, ma ogni casa (come dicevo) ha una precisa funzione: serve per accogliere e proteggere un essere umano che sta crescendo e sta cercando il suo posto nel mondo.
Un albo illustrato che “gioca” con un’abitudine che accomuna tutti i bambini: quella di fare proprio un luogo (o più luoghi) dove nascondersi per osservare da un punto di vista privato il mondo degli adulti.
E voi quale luogo nascosto chiamavate “casa”?
Una curiosità: Zoe significa “vita”.
H!