🐭 LA PAROLA E’ UN ANIMALE / di Irene Paganucci / illustrazioni di Arianna Papini / Edizioni Gruppo Abele, 2022 / a partire da 5 anni 🐭
“La parola è un animale
con un’anima e una tana:
più tu cerchi di stanarla,
più ti sfugge, si allontana”.
A volte per apprezzare qualcosa (o qualcuno) è necessario ripartire dalle parole!
Quello che gli studiosi chiamano etimologia è l’inizio di tutto: proprio perché tutto ha un nome e ogni nome ha una storia.
Anche i nomi degli animali raccontano molto di loro e questa raccolta di venti poesie e filastrocche (splendidamente illustrata da Arianna Papini) racchiude un po’ di quel mistero che si portano dietro le parole.
Cominciamo subito con imparare che la parola ANIMALE deriva dal latino ANIMA, qualcosa di unico e impalpabile, per addentrarci poi nel significato della parola ARMADILLO, che sembra un suono, ma è un termine spagnolo, e vuol dire ARMATO, proprio come la corazza del mammifero americano.
Però ci sono anche nomi che un suono lo contengono per davvero, infatti il CUCULO è stato etichettato così per il suo particolare gorgheggio (cu-cù).
Scopriamo poi che lo SCOIATTOLO è greco perché il suo nome vuol dire CHE SI FA OMBRA CON LA CODA, per poi tornare al latino, radice di tante parole, con il CINGHIALE: il suo nome lo classifica come SOLO, ma è davvero un animale tanto solitario?
Il SALMONE, manco a dirlo, è una greca CORSA ALL’INDIETRO, come greco è anche il nome del BRADIPO, il mammifero dal PIEDE LENTO (forse il più lento di tutti!).
E poi un piccolo tocco artistico: la poesia dedicata al PIPISTRELLO (che deriva da vesper = SERA) si può leggere anche a testa in giù.
L’etimologia può raccontare molto sul perché usiamo una parola invece di un’altra, ma questo libro non è solo una raccolta di animali con il significato dei loro nomi comuni, vuole anche invitare il lettore a una riflessione: conosciamo davvero quello che ci circonda?
Il pensiero è rivolto a tutti quegli animali grandi e piccoli, morbidi e scivolosi, bruttini e deliziosi, dal sangue caldo e dal sangue freddo, che condividono il pianeta con noi ma -a parte il nome- di loro sappiamo veramente poco.
Come dicevo, la raccolta di poesie e rime di Irene Paganucci fa riflettere su come alla fine siamo “tutti collegati”, infatti gli ultimi versi sono dedicati all’ESSERE UMANO (humus = TERRA) che deve sapere cosa significa il suo nome, e deve conoscere il gruppo a cui appartiene, perché è dalla terra che è nato e dalla terra non si potrà mai separare.
Questo libro è stampato con la font EasyReading ®, carattere ad alta leggibilità.
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