🐭 LA GARA DEI CARTOGRAFI / di Eirlys Hunter / illustrazioni di Kristen Slade / traduzione di Francesca Novajra / La Nuova Frontiera, 2022 / a partire da 11 anni 🐭
Ventotto giorni.
Un territorio inesplorato
Una grande avventura steampunk.
La copertina di questo libro suggerisce proprio questi tre elementi che troverete all’interno dell’avventurosissimo romanzo di Eirlys Hunter.
Una famiglia in corsa contro il tempo per mappare un territorio dove dovrà passare una ferrovia. Quattro fratelli (Sal Joe, Francie e Humprey Santander), dopo aver perso la madre che non è risalita in tempo sul treno per Gran Prospect, si ritrovano da soli a dover decidere di affrontare un territorio inesplorato. Ma loro, anche se molto giovani, sono cartografi figli di avventurieri e partecipano lo stesso alla gara per mappare la strada che collegherà la città di New Colhaven alla ferrovia. I Santander hanno Francie: la loro “arma segreta”.
Non è una decisione che i quattro fratelli prendono alla leggera, ma non possono aspettare la loro madre perché la gara sta per cominciare e, per vincere il premio in denaro, dovranno gareggiare contro squadre di cartografi esperti.
Così con tanta paura e altrettanta determinazione i fratelli Santander affrontano un viaggio lungo “solo” ventotto giorni (infatti per mappare bene un territorio serve molto più tempo che la gara non prevede) fra valli, fiumi, laghi, boschi e montagne dove gli adulti delle altre squadre cercano di intralciarli per impedirgli di arrivare al traguardo.
Però i quattro fratelli hanno una determinazione più forte degli altri concorrenti, e poi hanno Beckett, un ragazzo del posto che sa destreggiarsi in qualsiasi situazione e si unisce alla loro squadra insieme a un paio di asini.
I Santander investono tutto quello che hanno nella gara perché il premio in denaro gli servirà per finanziare il prossimo viaggio per trovare il loro padre disperso.
Come dicevo, un’avventura in piena regola con una bella dose di imprevisti e colpi di scena, dove non mancano discussioni, animali, natura selvaggia e invenzioni steampunk come i cavalli meccanici di una squadra di cartografi super equipaggiata.
L’ambientazione è chiaramente vittoriana, anche se non vengono mai specificate le date in cui si svolge la storia, in pieno stile Jules Verne.
Un romanzo che si legge tutto d’un fiato anche con gli occhi seguendo le cartine che aprono ogni capitolo e lasciano intravvedere via via il pezzetto di territorio che i ragazzi attraversano.
Ma l’autrice alla fine lascia scorgere uno spiraglio: questo viaggio sarà solo il primo dei fratelli Santander…
Eirlys Hunter è un’appassionata di cartine (una cartografa dilettante) alle quali si è ispirata per scrivere questo libro.
H!
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