LA FORESTA DEI SOGNI
di Géraldine Elschner e Frédérick Mansot
Jacabook – Ponte delle arti, 2020
a partire da 9 anni
Un libro dalle pagine ruvide che ne racchiude due artisti.
Un racconto ispirato a “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono idealmente illustrato da quindici quadri di Van Gogh.
“L’uomo che piantava gli alberi” è un libro del 1953 ma ancora molto attuale. E’ la storia di un pastore, Elzéard Bouffier, che all’inizio del Novecento decide di riforestare un terreno arido ai piedi delle Alpi, vicino alla Provenza. Ogni giorno pianta cento ghiande (e in seguito altri semi) perché spera di arrivare a far crescere almeno diecimila alberi. Gli anni passano e il territorio cambia, lentamente spunta una foresta che le autorità attribuiscono a un fenomeno naturale, ma è il frutto dell’opera di un solo uomo.
Questo piccolo libro elegante si ispira proprio al racconto di Giono (che è pura invenzione anche se il personaggio di Elzéard Bouffier è così ben descritto da sembrare vero) e accompagna le parole con le immagini dei quadri di Van Gogh che si adattano alla perfezione ai paesaggi descritti.
Il testo è il ricordo di un ricordo: una nipote che racconta come sua nonna Fanfan ancora molto giovane conobbe un vecchio pastore che piantava gli alberi ricoverato nell’ospizio di Banon: il signor Elzéard.
Il vecchio pastore, che sembrava avere ormai cent’anni, raccontò a Fanfan la sua vita e il suo segreto: le pecore, la solitudine, le ghiande…
L’uomo per tutta la vita aveva separato i semi buoni da quelli guasti per piantarli nella terra vuota, solo le ghiande più belle (le più perfette) venivano scelte da lui per essere piantate nel terreno tutti i giorni, tutto l’anno, per molti molti anni.
Grazie ai semi diventati alberi la terra rifiorì, l’acqua riprese a scorrere, i villaggi abbandonati ricominciarono a vivere e le terre vennero di nuovo coltivate.
Poi quando l’uomo morì Fanfan decise di mettersi in viaggio per vedere con i suoi occhi la foresta dei sogni di Elzéard…
Il racconto di nonna Fanfan si intreccia con i quadri del pittore olandese Van Gogh che sembrano dipinti apposta per accompagnare questa storia con i loro colori e le atmosfere bucoliche.
Indubbiamente gli autori sono riusciti a legare due mondi molto distanti e fonderli in uno solo, dando vita a un’altra piccola opera d’arte.
I riferimenti al testo originale (per chi l’ha letto) sono molto evidenti, e le citazioni di Giono sono stampate in corsivo.
Se alla fine di questo libro volete saperne di più gli autori vi invitano a recuperare il racconto originale di Jean Giono: “L’uomo che piantava gli alberi” (Salani).
Infine nelle ultime pagine troverete i luoghi, i riferimenti e i personaggi che hanno ispirato questo libro.
H!
(immagine: la copertina del libro)
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