LA FIORAIA DI SARAJEVO
di Mario Boccia
illustrazioni di Sonia Maria Luce Possentini
Orecchio Acerbo, 2021
a partire da 7 anni

Di che etnia è un fiore?
Negli anni Novanta del Novecento Sarajevo, la capitale delle Bosnia-Erzegovina, fu assediata per quattro anni come conseguenza della guerra nell’ex Jugoslavia. Nessuno poteva più entrare o uscire e in quel periodo morirono più di undicimila persone, alcune per la fame, altre per la disperazione e molte uccise dai cecchini.
Però in città la vita doveva comunque andare avanti.
Sarajevo era stata il “Cuore d’Europa”, incastonata sulla strada dei viaggi fra Oriente e Occidente, un punto di partenza e un punto d’arrivo dove culture e religioni differenti convivevano da secoli. La guerra in pochi anni ha spazzato via tutto questo.
La guerra oltre a portare distruzione, spesso divide anche i popoli facendo dimenticare agli uomini che sono stati parte di una comunità.
Le pagine di questo libro raccontano quei giorni attraverso gli occhi di un fotografo e di una fioraia.
Immaginatevi un mercato all’aperto, il mercato di Baščaršija, dove si vende di tutto, anche i fiori. Immaginatevi un fotografo a cui piace raccontare la gente con il suo obbiettivo che visita quel mercato prima e durante la guerra, che incontra e poi rincontra una fioraia, sempre al suo posto dietro il banco al mercato che vende fiori anche quando il pane e l’olio hanno raggiunto prezzi proibitivi.
Immaginate quei fiori freschi che nel tempo sono stati sostituiti da perfette repliche di carta e continuano in qualche modo a spruzzare un po’ di colore sul grigio mercato di Baščaršija dove ormai non c’è quasi più niente da vendere.
Perché la fioraia continua a portare i suoi fiori al mercato? A cosa servono i fiori in un mondo impazzito?
La risposta è semplicissima: perché (appunto) è una fioraia.
Perché la guerra le ha portato via tutto, ma non la sua identità e quando non ci sono più fiori li sostituisce con quelli di carta, quando non c’è più nulla sui banchi del mercato ci sono sempre i suoi fiori.
Perché appartiene a una comunità e in quella comunità fa quello che sa fare: la fioraia.
Questa è una storia vera raccontata dal fotografo che l’ha vissuta e splendidamente illustrata da Sonia Maria Luce Possentini che ha colorato ogni pagina con un fiore.
E’ un libro per non dimenticare che, anche nelle situazioni più complicate, se ognuno fa la sua parte non si dimentica di essere un pezzetto di qualcosa di più grande.
Anche se la fioraia oggi non c’è più è rimasto il suo ricordo fiorito su queste pagine, nelle foto dell’autore e negli occhi di chi (almeno una volta) ha guardato i suoi fiori.
H!
(immagine: la copertina del libro)