LA DONNA CHE AMAVA GLI ALBERI / LA STORIA DI WANGARI MAATHAI / di Claire A. Nivola / traduzione di Fides Modesto / Jaca Book, 2020 / a partire da 7 anni
Wangari Maathai (1940 – 2011) è stata la prima donna africana a ricevere il Premio Nobel per la Pace nel 2004, per il suo “contributo alle cause dello sviluppo sostenibile, della democrazia e della pace”.
Wangari Maathai nasce in una piccola fattoria del Kenya nel 1940, quando il paese è ancora una colonia inglese.
Da piccola impara il lento ciclo della natura: osserva come crescono gli alberi e come scorrono i fiumi, poi quando va a studiare biologia in Kansas approfondisce le sue conoscenze, desiderosa di tornare nella sua terra per metterle in pratica.
Quando torna (nel 1966) però trova un Kenya profondamente cambiato: il paese dopo aver ottenuto l’indipendenza dalla Gran Bretagna deve affrontare la crisi dell’aumento della popolazione e della mancanza di materie prime.
Gli alberi sono stati abbattuti per fare spazio a coltivazioni industriali e, dove gli alberi non ci sono più, la terra lentamente muore diventa polverosa e si riversa nei fiumi che perdono la loro limpidezza.
Wangari Maathai scapisce che deve fare qualcosa.
Così non si perde d’animo e comincia a insegnare alle donne a raccogliere i semi, a preparare il terreno, a innaffiarlo e a raccogliere i frutti. Nel 1977 fonda il Green Belt Movement per dare ai kenyoti uno scopo attraverso i programmi di educazione ambientale. Il movimento non vuole “solo piantare alberi” ma aiuta la popolazione a prendere consapevolezza dell’ambiente che li circonda, a ricevere prestiti per acquistare terra e bestiame che poi a loro volta doneranno ad altri.
Da quando il movimento di Wangari Maathai è stato creato sono stati piantati più di trenta milioni di alberi (e continua ancora oggi!).
Questa albo illustrato racconta in poche pagine la storia di Wangari per accompagnare i più piccoli a conoscere questa straordinaria donna kenyota (ambientalista, attivista e biologa) che con tanti piccoli gesti è riuscita a educare e far rifiorire il suo paese.
Le tavole (che sembrano dei quadri africani) sono dell’autrice, figlia dello scultore sardo Costantino Nivola, e riescono a catapultare il lettore nelle atmosfere verdi e rosse dell’Africa di Wangari.
Un libro prezioso per cominciare a parlare di ambiente, sostenibilità e armonia, perché quando la terra è protetta dal suo “abito verde” è in grado di donare frutti per tutti.
H!