“Il colore dei sogni. Botticelli”
di Alice Brière-Haquet
illustrazioni di Judith Gueyfier
JacaBook – Ponte delle arti, 2020
a partire da 5 anni
Come si dipinge la bellezza? Che aspetto ha?
Eppure ogni pittore almeno una volta nella vita (se non per tutta la vita) si è trovato a sciogliere questo dilemma. Ed è capitato anche ai più grandi pittori del passato, come l’artista fiorentino Sandro Botticelli (1445 / 1510). La famiglia dei Medici (la famiglia più potente di Firenze) aveva commissionato a Sandro il compito di dipingere la bellezza. Ma come si dipinge la bellezza? A cosa somiglia? Deve somigliare a qualcosa per poterla dipingere, per poterla copiare!
E’ forse un fiore che sboccia in un giardino?
E’ una perla perfetta custodita in fondo al mare?
Oppure ha il volto della donna amata?
Per Sandro la bellezza era Simonetta: la fanciulla dai lunghi capelli biondi che aveva conosciuto in riva al mare durante le lunghe estate passate con i suoi fratelli a pescare le perle.
Erano giovani quel tempo Sandro e Simonetta, lui raccoglieva per lei le perle e lei gli regalava i suoi sorrisi più belli.
Però da qualche anno Simonetta non c’era più, una polmonite l’aveva portata via. Ormai di lei era rimasto solo il ricordo nei disegni di Sandro che tante volte l’aveva ritratta.
Eppure, il mare, le perle, il sorriso non erano forse gli attributi di Venere? La dea della bellezza? Venere incarnava tutto quello che Sandro stava cercando. Venere non era un ideale di bellezza, era tutta la bellezza del mondo. Ma un’unica tela poteva contenerla?
In questa storia incontriamo Sandro durante una notte insonne, quando capisce che Venere e Simonetta possono essere lo stesso soggetto e, grazie a quella visione, può finalmente cominciare a dipingere una delle sue opere più celebri e consegnare Simonetta alla storia.
Il quadro de “La nascita di Venere” di Botticelli è forse l’opera d’arte più rappresentativa del Rinascimento italiano. La perfetta posa di Venere in piedi su una conchiglia sospinta dal vento in un tripudio di fiori e figure congelate in un’azione che si ripete all’infinito, è stata spesso presa ad esempio come ideale di bellezza nei secoli successivi e, ancora oggi, se pensiamo all’arte di Botticelli non possiamo non pensare a lei. Sicuramente il pittore fiorentino era riuscito a dipingere la bellezza e l’aveva ritratta con le fattezze della donna amata: la donna più bella di Firenze.
Anche se la bella Simonetta ha vissuto pochissimo, la sua figura sinuosa e i suoi capelli color del grano hanno ispirato moltissimi artisti, ma solo Sandro Botticelli l’ha resa una delle figure più rappresentative di tutta la storia dell’arte.
Questo libro, illustrato seguendo tutta la gamma dei blu, immagina un Botticelli alle prese con la sua ispirazione e con la sfida che gli è stata sottoposta dai Medici: dipingere la bellezza.
Ma che cos’è la bellezza se non il volto della persona amata?
Come in tutti i libri della collana Ponte delle arti, alla fine del racconto troverete la storia del quadro “La nascita di Venere”, una piccola biografia di Botticelli e il racconto di come le due autrici si sono fatte ispirare dall’opera di Sandro Botticelli.
H!
(immagine: la copertina del libro)
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