“Hania – La strega muta”
di Silvana De Mari
Giunti, 2016
(11 – 12 – 13 anni)
Finalmente è uscito il libreria la seconda parte della storia di Hania, la saga fantasy scritta da Silvana De Mari.
Hania, è la figlia di una nobile principessa Haxen delle sette Cime, che segue pedissequamente le regole della cavalleria, e dell’Oscuro Signore, il male allo stato puro che ha architettato la più ignobile delle meschinità: se la principessa uccide sua figlia per proteggere il suo regno condannerà se stessa, e l’ultima fetta di mondo rimasto puro, all’oblio.
La principessa decide di non uccidere la bambina.
I bambini non si uccidono, anche se sono figli dell’Ombra.
Così facendo Haxen attira su di sé le ire di coloro che non capiscono questa sua scelta, e la paura degli uomini la condanna alla fuga.
Il secondo libro racconta proprio la fuga: di come Haxen insieme alla sua bambina “speciale” (con notevoli poteri) cercano il loro posto nel mondo, lontane da chi le vuole uccidere.
Al loro viaggio verso sud si aggiunge (dopo un rocambolesco salvataggio) anche Dartred il guerriero, da sempre innamorato della principessa e deciso a proteggerle.
I tre compagni di viaggio diventano una famiglia, poi diventano quattro (Hania ha un fratello che diventa la sua voce) e si stabiliscono in una città a sud, vicino al mare.
Gli anni scorrono tranquilli in riva al mare, ma il mondo che si sono lasciati alle spalle è crollato nell’orrore e nell’inedia che sono apparsi dopo la paura della strega muta nata da una donna di nobili origini.
La paura, si sa, mette radici dove il buon senso fallisce.
L’Oscuro Signore sembra avere il controllo degli uomini. Bisogna tornare a combattere, perché combattere per qualcosa, è sempre meglio che morire per nulla.
In fondo se Hania è figlia dell’Oscuro Signore è anche l’unica che lo può sconfiggere.
H!
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(immagine: la copertina del libro)
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