Come consuetudine ogni anno a dicembre ci si interroga sulle origini e sull’iconografia di Babbo Natale / Santa Claus / San Nicola.
Sul vestito rosso e la barba sono più o meno tutti concordi, perché sono quelli del vescovo Nicola della città di Myra (Turchia), vissuto intorno al 300 d. C. poi diventato santo.
San Nicola è il santo protettore dei bambini.
Ma c’è un Babbo Natale più “moderno” al quale pensiamo quando sentiamo i primi campanelli natalizi: cicciottello, vestito di bianco e rosso, con la barba bianca, l’espressione bonaria e le gote color ciliegia.
Probabilmente, come molti ormai sanno, fu la Coca-Cola a trasformare definitivamente l’immagine dell’odierno Babbo Natale che, nel 1931, per lanciare una campagna pubblicitaria ingaggiò l’illustratore e pittore statunitense Haddon “Sonny” Sundblom (1899 / 1976).
Sundblom diede vita ad un Santa Claus più umano e realistico, ben lontano dall’iconografia del santo, un personaggio allegro e rassicurante vestito di rosso e bianco (i colori della Coca-cola, appunto).
L’artista dichiarò che utilizzò come modello per i lineamenti di Babbo Natale un suo anziano vicino di casa e, dopo la morte di quest’ultimo, usò i propri lineamenti.
Il Santa Claus di Sundblom fu utilizzato per le campagne natalizie Coca-Cola dal 1931 al 1964.
Il successo della bevanda poi fece il resto: cinema, letteratura e (in seguito) televisione, adottarono quasi subito la figura bonaria vestita di rosso che piaceva alla gente, gli diedero anche una casa al Polo Nord, una slitta trainata da sette renne e tanti aiutanti elfi.
Era nato il moderno Babbo Natale!
H!
(immagini: Haddon Sundblom e alcune delle sue numerose illustrazioni di Santa Claus)
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