“Io (non) ci credo”
di Monia Francioli
illustrazioni di Rebecca Geroni e Nicole Geroni
Autopubblicazione
(6 – 7 anni)
Un diario, una bambina e una famiglia difficile.
Pochi ingredienti per “cucinare” un racconto fatto di solitudine e inadeguatezza affidate ad un diario.
La piccola protagonista che scrive sul diario ha un padre assente e una madre che non si occupa di lei, così piano piano si convince di essere “sbagliata”. Non importa quanto sia brava a disegnare e quanti amici abbia, semplicemente si sente inferiore.
A poco servono gli amici e l’insegnante che le affida i disegni per il giornalino della classe, la sua fonte di autostima (la mamma) non ha tempo per lei. Così la solitudine domestica si trasforma anche in solitudine sociale: il brutto anatroccolo che aspetta di diventare un cigno ma non sa come fare.
Però questa è una storia a lieto fine: quando la protagonista si vede attraverso gli occhi degli altri (l’insegnate e i compagni) che le fanno i complimenti per il suo lavoro e la accettano come persona in quanto tale, lei riesce a rivalutare se stessa e ad affrontare sua madre.
Purtroppo se un individuo (qualsiasi) non riceve amore ad un certo punto si convince di non esserne degno. Il bambino ha bisogno dell’esempio e dell’approvazione per poter evolvere e, se questo non avviene all’interno della famiglia, poi fatica ad inserirsi in un gruppo.
Una bella riflessione sull’autostima e su come esprimerla al meglio.
Questo libro, scritto da una maestra di scuola primaria, ha vinto il primo premio nella sezione racconti del VI Premio Letterario Internazionale di Sarzana.
H!
(immagine: la copertina del libro)
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