Come suggerisce l’assonanza con la Madame di Flaubert, la parola “bovarismo” deriva proprio dal personaggio di Emma Bovary.
Madame Bovary era sempre insoddisfatta da tutto ciò che la circondava e, questa corrente di pensiero sviluppatasi nella seconda metà dell’800, raccolse i sognatori e tutti coloro che non accettavano la realtà così com’era ma la amavano solo amplificata e rivisitata dall’arte e dalla letteratura.
Per il soggetto affetto da bovarismo i mondi e i personaggi letterari diventano la realtà alternativa, quasi tangibile, in cui si rifugia rifiutando la realtà che lo circonda.
Oggi questo termine si usa gli individui svogliati, annoiati e accidiosi, ma mantiene ancora la sua parlare di bovarismo da cinema, serie tv, fumetti e videogiochi.
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