🐭 ANDATA E RITORNO / di Ann Jonas / traduzione di Federico Cenci / Cliquot, 2022 / per tutti 🐭
Un libro tutto bianco e nero (o nero e bianco se preferite) che descrive un viaggio dalla campagna alla città e viceversa.
Un racconto visivo che danza insieme al paesaggio, un paesaggio capace di trasformarsi leggendo il libro dall’inizio alla fine e dalla fine all’inizio.
Linee rette e linee curve creano un perfetto inganno visivo per costringere il lettore a cambiare il suo punto di vista.
Si parte dalla campagna alle prime luci dell’alba, il cielo è scuro e si vedono ancora le stelle. Il mondo si sta svegliando: i negozi sono chiusi e un treno in lontananza trascina pigramente i suoi vagoni.
Per andare in città bisogna imboccare l’autostrada e passare lungo la costa, dove il mare in burrasca frusta gli scogli con le sue onde altissime.
Poi in lontananza appare la città: i contorni dei palazzi punteggiati di luce sfiorano il cielo e le linee curve cedono spazio alle linee rette.
Si può fare un po’ di tutto in città: prendere la metro, andare al cinema, salire sui grattacieli… e quando è ora di tornare a casa tutto cambia.
Ma come?
Basta girare il libro!
Al ritorno tutto quello che abbiamo visto lo rivediamo “a testa in giù” e i nostri occhi confusi da quel nuovo punto di vista vanno in cerca delle linee che avevano memorizzato in precedenza leggendo il libro “dritto”, ma ben presto si accorgono di decine di dettagli che non avevano notato, che adesso vanno a comporre un’immagine completamente diversa!
Quindi dalla città si torna in campagna e il paesaggio lo vediamo (o meglio, lo rivediamo) “a ritroso”.
I grattacieli che abbiamo ammirato dall’alto ora per un gioco di prospettive li incontriamo dal basso, le poltrone del cinema sono diventate i lampadari di un ristorante e la metro non è più un vagone, ma un garage!
Anche quando usciamo dalla città il paesaggio è mutato, infatti non è più l’alba, ma il tramonto e tutto ce lo suggerisce: la luce è diventata ombra e viceversa.
Però durante il viaggio di ritorno (come spesso succede) il paesaggio è diverso: ci sono nuovi dettagli da osservare prima che cominci a piovere.
Alla fine in lontananza si scorgono le linee familiari del piccolo paese e la giornata volge al termine.
Un libro che parla di un viaggio che è anche un gioco: un inganno visivo che costringe il lettore a rivedere il suo punto di vista intrappolato in curve e linee a cui cerca di dare una spiegazione. Ma la spiegazione c’è, perché viste al contrario le immagini rappresentano esattamente quello che descrive il testo, solo che l’incastro di bianchi e di neri è così perfetto che gli occhi cercano “il trucco” un attimo prima di godere della meraviglia delle illustrazioni!
Un albo stampato su una carta spessa capace di far risaltare alla perfezione il nero e che vi costringerà a vedere il mondo da “un’altra prospettiva”.
Questo libro nel 1983 ha vinto il New York Times Best Illustrated Book of the Year.
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