ALICE IN AUSTENLAND:
EMMA: ASPIRANTE CUPIDO
ORGOGLIO E PREGIUDIZIO: MAI FIDARSI DELLE APPARENZE
di Mapi (Mariapaola Pesce)
illustrazioni di Eleonora Antonioni
Hop! Edizioni, 2018
a partire da 11 anni

Alice, una ragazza italiana che ha ottenuto una borsa di studio ed è stata ammessa alla Alton Abbey School in Inghilterra.
Alice ha un carattere riservato, un diario di nome Cassandra (come il nome della sorella di Jane Austen) dove annota tutto quello he le succede durante la giornata e una vera passione per la lettura. Però la sua riservatezza spesso si scontra con l’esuberanza delle ragazze alla moda del college inglese procurandole non pochi grattacapi, soprattutto quando le realtà si colora di tutte le sfumature dei romanzi di Jane Austen!
Jane Austen è la scrittrice preferita di Alice che non può fare a meno di notare come i personaggi dei suoi libri irrompono anche nella vita di tutti i giorni.
Forse le storie d’amore sono destinate a ripetersi?
Alice cura anche una rubrica sul giornalino della scuola, dove descrive le abitudini modaiole delle ragazze e dei ragazzi del college, la rubrica è anonima poiché si firma Lizzie Bennet (come la protagonista di “Orgoglio e pregiudizio”).
Il primo libro racconta un po’ di Alice e della sua compagna di stanza, un romanzo che segue la trama di “Emma” di Jane Austen.
Appena arrivata al college Alice ha scoperto di dover dividere la stanza con la biondissima Chelsea, una ragazza alla moda (anzi, alla stramoda) a cui piace fare da occasionale cupido combinando coppie di studenti che secondo il suo insindacabile giudizio starebbero bene insieme.
Eppure questa trama ad Alice ricorda qualcosa… è proprio quella del romanzo “Emma” di Jane Austen! Nel momento in cui Alice intravede la trama però è inevitabile che riesca ad anticipare gli avvenimenti, perché i secoli sono diversi, ma le persone sono sempre uguali.
Il secondo libro invece strizza l’occhio ad “Orgoglio e pregiudizio”, il romanzo più famoso della Austen.
Al college Alton Abbey c’è un concorso di scrittura e Alice non può farselo scappare, perché vuole diventare una scrittrice, e il concorso le sembra un’ottima occasione per mettersi alla prova, nonostante la concorrenza con la popolarissima Trishna.
Però il giudice del concorso sarà quell’antipatico di Darcy (che conosciamo fin dalle prime pagine), a detta di tutti un personaggio decisamente poco simpatico, ma bisogna fidarsi delle apparenze? Oppure come nel romanzo originale bisogna verificare di persona le dicerie che si sentono in giro? In questo secondo libro Alice è messa veramente alla prova, perché il suo talento si scontrerà duramente con la sua timidezza.
Due romanzi che ricalcano i romanzi e i personaggi di Jane Austen con un linguaggio leggero, vivace e decisamente moderno, accompagnato da tanti immagini pop e cambi di font che segnalano al lettore i diversi piani narrativi.
I libri sono scritti in terza persona, ma quando Alice scrive sul diario (su Cassandra) il discorso vira alla prima persona. Inoltre durante la lettura troverete anche i ritagli degli articoli che Alice/Lizzie scrive sul giornalino della scuola.
Sicuramente il fine ultimo delle vicende di Alice (e delle due autrici) è quello di far incontrare i libri di Jane Austen a chi ancora non li conosce, creando un sottile filo rosso fra le vicende ottocentesche e la nostra epoca fatta di adolescenti indipendenti, moda e cellulari, perché a parte il tempo e il contesto storico, le persone non sono cambiate poi molto. Dopotutto la Austen raccontava quello che aveva intorno condensando nei suoi libri tutti quei comportamenti squisitamente umani che sono destinati a ripetersi all’infinito.
Infine è quasi inutile sottolineare che “Alice in Austenland” è un chiaro riferimento letterario ad “Alice in Wonderland” di Lewis Carroll.
H!
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(immagine: le copertine dei libri)
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