ALBERTINA
di Geraldine Elschner
illustrazioni di Lucille Placin
Jaca Book – Ponte delle arti, 2020
a partire da 5 anni

C’era una volta un rinoceronte.
Non era un rinoceronte qualsiasi, ma un rinoceronte che nel 1515 un sultano indiano offrì in dono al re del Portogallo.
Nessuno a quei tempi in Europa aveva mai visto un rinoceronte, così il suo arrivo nel vecchio continente fece molto rumore.
Purtroppo l’animale morì poco dopo quando venne trasferito in Italia per essere donato al Papa, ma il suo breve soggiorno in una terra così diversa dall’India gli valse una grande fama in tutta l’Europa, qualcuno lo disegnò e qualcun altro basandosi su racconti e disegni ne diede la sua personalissima interpretazione.
Proprio uno dei più grandi pittori del Rinascimento tedesco, Albrecht Dürer, nel 1515 decise di realizzare un’incisione di quell’animale esotico (anche se non lo aveva mai visto) e stamparla in tante copie da vendere in tutta Europa.
L’incisione è una tecnica che (essendo una stampa) permette all’artista di fare più copie dello stesso disegno, spesso inciso su tavolette di legno o di metallo, inchiostrato e poi trasferito su carta con un torchio.
Il rinoceronte di Dürer vendette più di centomila copie e fu uno dei primi esempi di arte venduta in serie.
Quindi questo libro cosa ci racconta?
Questo libro è la storia di Albertina, un cucciolo di rinoceronte che deve prepararsi per andare a scuola. Però fa davvero freddo e la mamma dice ad Albertina di coprirsi bene: calze di pelle di serpente, mutande calde, maglione della nonna, le muffole per le zampette e la cintura per tener caldo il pancino! Poi una sciarpa (facciamo tre!) e la cuffia… con quel freddo Albertina potrebbe prendere la “rinofaringite”.
Ma perché Albertina deve mettersi tutti quegli indumenti?
Ovvio, perché la mamma ha freddo!
Quando fuori fa freddo ed è ora di andare a scuola le mamme non transigono: bisogna coprirsi!
E Albertina si copre anzi, si corazza, proprio come il rinoceronte di Albrecht Dürer a cui è dedicato questo volume di Ponte delle arti.
Nel 1515 il pittore tedesco ascoltando i racconti di chi aveva visto l’animale esotico lo disegnò con il suo stile preciso e lo immaginò proprio con una corazza che lo proteggeva come un’armatura (in effetti i rinoceronti indiani hanno le parti del corpo divise in “placche” molto più definite rispetto ai rinoceronti africani che presentano un manto più omogeneo).
Sicuramente il “Rhinocerus” di Dürer non aveva freddo!
Una curiosità: Albertina è il nome di un museo di Vienna che ospita una delle maggiori collezioni di stampe e disegni del mondo.
Come sempre alla fine del libro troverete tutte le curiosità e gli approfondimenti sul periodo storico e sul grande artista tedesco.
H!
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(immagine: la copertina del libro e l’incisione del rinoceronte di Albrecht Durer)
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