🐭 RITA E IL GIRO DELLA MORTE / di Sara Beltrame / illustrazioni di Tomaso Vidus Rosin / Edizioni Piuma, 2022 / a partire da 11 anni 🐭
Cimitero di Sant Joan, Santa Fosca, Palamós (Catalogna – Spagna).
Ma come, comincia tutto nel parcheggio di un cimitero?
Sì, e ce lo racconta proprio Margarida detta Rita (11 anni) che, grazie alla sua scoperta, è riuscita a trascinare tutta la sua famiglia (e il suo babysitter Nando) in un rocambolesco viaggio in camper sulle tracce di nonna Amelia!
Però cominciamo dall’inizio, più o meno quando Margarida aveva 5 anni… A quel tempo per una serie di coincidenze Margarida vide il suo primo morto. Un morto vero, un morto stecchito!
Così, anche se i suoi genitori cercarono di minimizzare l’accaduto, la piccola Rita cominciò a porsi quelle domande che tutti i bambini prima o poi si fanno sulla morte e quello che le accade intorno.
Inoltre questa esperienza le lasciò uno strascico di narcolessia: dei momenti casuali in cui si addormentava e sognava nonna Amelia, la nonna scomparsa nel nulla dopo essere partita per un lungo viaggio.
Passa il tempo, Margarida cresce e gli episodi di narcolessia la accompagnano ancora, ma intanto arriva una lettera dal notaio: per legge dopo dieci anni dalla scomparsa una persona viene dichiarata ufficialmente deceduta, così tutta la famiglia si trasferisce nella grande villa di nonna Amelia.
Qui facciamo la conoscenza dello stranissimo Nando, il custode della villa, che diventa suo malgrado anche il babysitter di Maragrida e di suo fratello.
La villa è davvero enorme e custodisce un mistero che Margarida è intenzionata a sciogliere, perché sa che la porterà a scoprire che fine ha fatto sua nonna, anche se questo significa rubare (pardon, prendere in prestito) il registratore della preside, incontrare una donna misteriosa e… coinvolgere Nando!
Così insieme alla riccioluta protagonista incastriamo anche noi i pezzi del passato di nonna Amelia, impariamo a conoscere la nemesi di Margarida, l’innominato XYZ e veniamo a sapere che la nonna prima di partire per il suo lungo viaggio (e, di conseguenza, sparire per sempre) aveva stilato un Itinerario delle Eccezioni che intendeva seguire pedissequamente.
Quali Eccezioni?
A cosa si riferiva nonna Amelia con “Eccezioni”?
Sicuramente per capirlo è necessario ripercorrere i suoi passi!
Ve l’ho detto che era una tanatologa?
Con questa informazione il titolo del libro cambia completamente significato.
La prima tappa dell’itinerario della nonna è la Spagna, ma il viaggio è molto più lungo, quindi l’appuntamento è rinnovato al prossimo libro.
Una lettura divertente, un viaggio dentro la mente e il mondo di Margarida anche grazie alle illustrazioni spumeggianti di Tomaso Vidus Rosin.
E non è finita: in fondo al libro troverete le ricette di nonna Amelia (tutte cose che si cucinano nel giorno dei morti) e quella della pasta burro e formaggio di Nando (senza burro o senza formaggio, a piacere).
Come avrete capito “Rita e il giro della morte” è il primo libro di una serie.
H!
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