C. S. Lewis (“Le Cronache di Narnia”) e J. R. R. Tolkien (“Il Signore degli Anelli”) erano amici… sicuramente accomunati dall’abitudine di firmarsi con le iniziali dei nomi puntate!
Comunque sia, la leggenda narra che dopo una primitiva antipatia i due si conobbero e si influenzarono a vicenda, tanto che Tolkien convinse l’ateo Lewis a convertirsi.
Le loro opere affondano le radici nell’amore per la mitologia, nel bene che lotta con il male, dai racconti tradizionali britannici e irlandesi, il recupero della dimensione epico-mitologica e la descrizione di una cultura basati su valori guerrieri di onore, coraggio e lealtà. Inoltre il tema della fondamentale continuità e affinità tra le religioni e i miti precristiani, l’incontro con Dio.
“Le Cronache di Narnia” venne pubblicato nel 1950, “Il Signore degli Anelli” nel 1951 e per 50 anni sono stati i capisaldi della letteratura per ragazzi il primo e per adolescenti il secondo, ispirando cartoni animati e film.
Personalmente penso che a distanza di 50 anni dai “grandi classici” per ragazzi che hanno caratterizzato la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 (e dopo due guerre mondiali) il mondo letterario fosse pronto per qualcosa di più moderno.
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