“Nel paese dei mostri selvaggi” è un classico della letteratura americana per bambini, scritto e illustrato da Maurice Sendak nel 1963.
In Italia è stato pubblicato dalla Emme Edizioni nel 1968 e poi ripubblicato da Babalibri nel 1999.
Narra le vicende di Max, un bambino terribile con indosso un costume da lupo, che dopo una discussione con la mamma viene relegato nella sua stanza senza cena, ma lentamente la sua stanza assume i contorni di una foresta che porta fino al mare, dove una barca lo attende. Dopo un lunghissimo viaggio per mare Max approda nel paese dei mostri selvaggi e viene eletto re. Essendo un libro per bambini non può che esserci l’happy end e Max dopo essersi divertito coi mostri fa ritorno a casa dove la cena è ancora lì che lo aspetta.
Il libro fu accolto malissimo nelle librerie e nelle biblioteche degli anni ’60: le mamme non erano invogliate a comprarlo / prenderlo in prestito perché frenate dall’aspetto grottesco dei mostri e dalle recensioni negative della stampa dell’epoca. Ci vollero un paio d’anni perché il libro venisse apprezzato, acquistato, preso in prestito e gli adulti capissero che i bambini adorano i mostri (ma và?), diventando così il libro per l’infanzia più famoso e venduto di tutti i tempi.
Nel corso degli anni molte case di produzione (fra cui anche la Disney) furono interessate a trasporre il libro in versione cinematografica, ma non era facile fare un lungometraggio di un libro di poche pagine senza comprometterne la storia.
Molti furono gli accordi, molte le discussioni e le smentite, le sceneggiature riscritte e intere scene rigirate da capo, fino a quando nel 2009 la Warner Bros fa uscire il film per la regia di Spike Jonze (voluto dallo stesso Sendak): “Nel paese delle creature selvagge”.
Il film piacque molto (anche se come al solito in Italia venne pubblicizzato pochissimo e come qualcosa di “surreale”), la storia ovviamente è più lunga ma regge bene grazie anche alla colonna sonora. I nomi dei mostri non sono postumi: lo stesso Sendak gli diede i nomi quando fecero la trasposizione teatrale dell’opera alla fine degli anni ’70.
Un classico da vedere e da sfogliare (per chi non lo conosce già).
H!
(immagini: la copertina del libro edito da Babalibri e un fotogramma del film della Warner Bros)
Lascia un commento