★ IL CUSTODE DELLE FIABE / di Christine Schneider / illustrazioni di Hervé Pinel / traduzione di Germana Raimondi / Orecchio acerbo – 2025 / a partire da 5 anni ★
Siete pronti ad attraversare la quarta parete?
Esatto! Questo è proprio un libro che parla con il lettore: rompe lo spazio che divide chi legge da chi si muove sulla pagina, creando quell’empatia che c’è fra chi spiega e chi ascolta.
Scopriamo così che il custode delle fiabe è il custode di questo libro, un omino con cilindro e occhiali, che è incaricato di controllare tutto quello che si svolge all’interno delle pagine. Ma non sempre ogni cosa (pardon, ogni fiaba) è al suo posto…

Girando pagina incontriamo il porcellino architetto (quello che costruisce la casa di mattoni) che scarabocchia le illustrazioni, vediamo i nani di Biancaneve in sciopero perché vogliono essere dei veri nani da giardino e poi scopriamo che qualcuno si è perso davvero nel bosco!
Ma ci sono anche fiabe che si mescolano, dando vita a scene esilaranti, come il pic-nic fuori programma di Biancaneve e la Bella Addormentata e le figlie dell’orco che giocano a biglie con i fratelli di Pollicino.
Il custode sa fare bene il suo lavoro, ma anche se rimbrotta, richiama all’ordine e promette cambiamenti, i personaggi sono troppi e lui deve anche occuparsi di salvare il suo libro dagli scarabocchi (del porcellino), dai graffi (del Grande Lupo Cattivo) e dalle bruciature (della strega).
Intanto ci avviamo verso l’ultima pagina… come finirà?

Un libro diverso dal solito dove le fiabe si mescolano per creare nuove situazioni e nuove storie, tenute insieme dal nostro cicerone personale: il custode delle fiabe.
Perché anche nella fantasia ci vuole ordine! O forse no?
Un racconto straordinariamente illustrato (come le fiabe di una volta) che, nella sua struttura, risulta incredibilmente moderno, invitando i giovani lettori non solo a leggere, ma a interagire attivamente con il libro.
Una vera rivoluzione della narrazione che dimostra che anche le storie più classiche possono riservare sorprese inaspettate!
E poi un ultimo appunto: l’uso del termine “fiabe” invece di “favole” sembra banale ma è la forma corretta, che si usa sempre meno.
Haider
